Le mafie sfidano la scuola? Vuol dire allora che sono alla frutta.
Brindisi torna a far parlare di sè dopo quella mattina di maggio 2012 quando dinanzi alla scuola “Morvillo-Falcone” scoppiava l’inferno con le tre bombole di gas che causarono la morte di Melissa Bassi, 16 anni.
Quel che è successo la scorsa notte, alla “Crudomonte“, scuola elementare del brindisino, è segno della fobia che avvertono le mafie contro la scuola italiana, una delle agenzie educative per eccellenza che contribuisce alla formazione delle coscienze. Un avversario pericoloso per le mafie che va bistrattato, boicottato, infangato.
E’ una Sacra Corona Unita ingessata, con la stampella, o forse due. Ha paura e l’ha dimostrato scrivendolo sui muri della scuola del rione Sant’Angelo con queste scritte: “La mafia siamo noi” e “Qui lo Stato sono io”.
Se non alla frutta le mafie mostrano comunque segni di debolezza agendo con questo ‘modus operandi’ vecchio stile che, forse, funziona ancora nei piccoli centri.
Niente paura comunque. A salvarci da questi attacchi sarà, si spera, l’onnipotente cultura.
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