Cortocircuito al Senato. Per eliminare il voto segreto serve un voto segreto. Sembra uno scioglilingua, in realtà è la paradossale conseguenza delle polemiche di questi giorni sulla decadenza di Silvio Berlusconi.
Come anticipato, stamattina i senatori del Movimento Cinque Stelle hanno presentato una proposta di modifica del Regolamento di Palazzo Madama. Una revisione delle norme attuali, per rendere obbligatorio il ricorso al voto palese. L’obiettivo è quello di cambiare le regole entro le prossime settimane. In tempo per votare la decadenza del Cavaliere con le nuove disposizioni. Ma soprattutto, eliminando alla radice la possibile presenza di franchi tiratori.
«Dal momento che a parole gli altri gruppi parlamentari si sono espressi per il voto palese – ha spiegato il capogruppo M5S Nicola Morra – non resta che scolpire nella storia di questo Paese questo cambiamento con un voto urgente del Senato». La proposta del Movimento Cinque Stelle rivoluziona l’articolo 113 del Regolamento. Se sarà approvata, infatti, scomparirà la possibilità di ricorrere al voto segreto (oggi previsto per alcuni casi specifici, se richiesto da almeno venti senatori). Una modifica radicale, che potrebbe risultare determinante al momento di esaminare la decadenza dell’ex premier.
Prima però serve l’ok di Palazzo Madama. Dopo l’esame della Giunta per il Regolamento, la proposta del M5S passerà all’attenzione dell’Aula. Ecco il paradosso. Per eliminare il voto segreto sul Cavaliere, è necessario approvare la modifica… con un altro voto segreto. Un cortocircuito previsto dallo stesso Regolamento del Senato, che al comma 4 dell’articolo 113 prevede che «le deliberazioni che concernono le modificazioni al Regolamento» possono essere effettuate a scrutinio segreto. Previa «richiesta del prescritto numero di senatori».