Congresso Pd, la politica dei due forni di Enzo Bianco

A Roma si definisce un renziano, e fa il tifo affinché il primo di cittadino di Firenze diventi il segretario di Largo del Nazareno. A Catania è un cuperliano di ferro al punto da sostenere Jacopo...

A Roma si definisce un renziano, e fa il tifo affinché il primo di cittadino di Firenze diventi il segretario di Largo del Nazareno. A Catania è un cuperliano di ferro al punto da sostenere Jacopo Torrisi, candidato alla segreteria provinciale del Pd, espressione dell’ala diessina del Pd della città siciliana. Ecco la politica dei “due forni” del sindaco di Catania Enzo Bianco. Quello che fu uno protagonisti della stagione dei sindaci del ’93 adotta una strategia democristiana. Ma non è il solo.

Perché nella medesima città il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta, che a Roma sostiene senza alcun dubbio Gianni Cuperlo, a Catania come si comporta? Caldeggia il candidato renziano Mauro Mangano, attuale vice Presidente del Teatro Stabile. Insomma in Sicilia si mischiano le carte. Si mischiano talmente bene che anche il centrodestra si mobilita per la campagna congressuale del Pd. Torrisi contro Mangano è il big match che coinvolge la provincia catanese. Chi dei due vincerà ricoprirà il ruolo di segretario provinciale per i prossimi quattro anni. Quindi sarà un interlocutore per la coalizione di centrosinistra ma anche per le forze di centrodestra. Ecco perché la vulgata catanese vuole che in città «finii a schifiu».

Negli ultimi giorni si annoverano: una crescita esponenziale di tessere, giovani quattordicenni iscritte a loro «insaputa», fedelissimi di Raffaele Lombardo (ricordate l’ex governatore della Regione?) pronti a sostenere o l’uno o l’altro, e la Cgil – il sindacato che per metà è costituito da pensionati – smentisce ma sostiene sotto traccia il fidato Torrisi. Addirittura nel comune di Misterbianco si è preferito interrompere le operazioni di voti «non appena ci siamo resi conto – spiega Natale Falà, segretario Pd dell’omonimo comune – che qualcosa non andava. Di tutta quella gente sconoscevano l’esistenza». Secondo quanto appreso da Linkiesta, i tesserati del Pd sono 100, ma ai seggi si sono presentati in 300. “Anomalie” si sarebbero verificate praticamente in quasi tutti comuni del catanese. Anomalie di ogni genere, siano esse di carattere regolamentare, siano esse di carattere politico. Non è la prima volta, e non sarà di certo l’ultima. Tuttavia alla luce di questi fatti ci chiediamo, forse errando, quale sia il significato del congresso Pd. Urge chiarezza.

Twitter: @GiuseppeFalci

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