Il dottor Greer contro Leila Jainson, impegnati in una sfida a sindaco nell’immaginaria Stoneville, analizzare il loro confronto elettorale e la proposta del primo di bandire i telefonini cellulari alla guida, causa di incidenti stradali, è una delle prove che alcuni laureati statunitensi affrontano in un nuovo test che sta andando per la maggiore, il Cla+, che sta per Collegiate learning assessment, cioè “valutazione dell’insegnamento collegiale” e dove il “plus” serve a distinguerlo da un test precedente.
Più comunemente viene anche chiamato “Sat (scholastic assessment test, vale a dire test di valutazione scolastica, ndr) post college”, perché è una prova di uscita e non di entrata, come siamo abituati, dalle università ma non solo.
Cla+, a differenza del suo predecessore, non va a misurare le competenze di merito acquisite, ma a valutare le abilità di ragionamento, il problem solving, capacità critica nell’affrontare i problemi di ogni laureato. Nell’esempio specifico, quello della elezione a sindaco di Stoneville richiamato sopra, lo studente deve esaminare statistiche e documenti connessi al problema da risolvere.
Alla fine Cla+ offre un risultato che, certificato, potrà essere messo sui curriculum di ognuno e presentato al futuro datore di lavoro in fase di selezione.
Insomma sempre più la laurea è un punto di partenza, un background su cui cominciare a costruirsi come professionisti. Il Wall Street Journal (leggi qui) gli sta dando molto credito e in molti università, dalle più blasonate a quelle meno importanti, si va diffondendo rapidamente.
Un test veloce (meno di due ore per completarlo), economico (costa meno di 50 dollari) e che può in qualche misura dare un colpo definitivo a quel vecchio filone formativo basato solo sulla tecnica e sull’accademia in senso stretto. Come dice l’organizzazione che lo realizza, il Council for Aid in education-Cae, il test “stressa il bisogno dello studenti di dimostrare quali abilità di cui dispone, e non appena la conoscenza, per affermarsi”.
Un fan della prova è Bill Gates, come riporta lo stesso sito Cae che lo cita dal suo Gates notes: “Credo che molte persone saranno d’accordo sul fatto che le competenze come il pensiero critico, il ragionametno complesso e la scrittura – le competenze che Cla+ misura – sono decisamente importanti”.
Per ora Cla+ non è obbligatorio nelle università dove pure è stato adottato e dove si comincerà a somministrarlo in maniera significativa con la prossima primavera.
Potrebbe trattarsi dell’ennesimo classico modo per fare qualche soldino con strumenti di certificazione, certo, ma potrebbe avere anche il merito di dare, ai neolaureati, uno strumento in più per comprendersi e per capire quanto le competenze traversali siano cruciali, oggi, nel mondo del lavoro, e ai datori di lavoro un elemento in più per scegliere la persona e oltre al cv e al colloquio.
Anche perché, se c’é una cosa che questa crisi ha insegnato a tutti, è che la technicality non salva e che proprio lì, nelle capacità laterali che Cla+ misura, ci sia da migliorare e migliorarsi.
Cae è una organizzazione non profit sorta negli anni ’50 per iniziativa di alcuni executives, cioè dirigenti, di società americane, primo fra tutti Alfred P. Sloan jr della General Motors, per finanziare l’istruzione e sostenerla con studi e ricerche a vari livelli e che ha finito per specializzarsi in alcune attività di valutazione.
Quando, inevitabilmente, il Cla+ sbarcherà anche da noi, così potentemente allergici alla valutazione tout-court, ne sentiremo e nel leggeremo di tutti i colori.
Che una Bilderberg dell’istruzione vuol colonizzare i nostri cervelli o che Gates non era affatto brillante al liceo e non finì il corso in legge e matematica a Harvard.
Un campione del Cla+, quello con la prova sulle elezioni municipali di Stoneville, lo trovate qui.