DegiovanimentoGenerazione perduta: 30enni o 40enni? La parola ai dati

Un importante giornale è uscito oggi (giovedì 3 ottobre) con un dossier sulla disoccupazione dei “ragazzi quarantenni” (sì, “ragazzi”, nel titolo in prima pagina!). Secondo l’articolo si tratta del...

Un importante giornale è uscito oggi (giovedì 3 ottobre) con un dossier sulla disoccupazione dei “ragazzi quarantenni” (sì, “ragazzi”, nel titolo in prima pagina!). Secondo l’articolo si tratta della vera “generazione sprecata” italiana, perché spetta a loro il record di esclusi dal mondo del lavoro.

Un bell’esempio di statistica piegata all’esigenza di far notizia.

Guardiamo allora con attenzione i dati. Secondo l’Istat (media 2012) i disoccupati tra i 25-34enni sono 815 mila, contro 669 mila in età 35-44. Secondo però il grafico sul giornale, se si aggiungono gli scoraggiati si arriva a 1 milione e 77 mila nel primo caso e 1 milione e 58 mila nel secondo. Sembra quindi un testa a testa che porta a ritenere che il problema dei quarantenni non sia da meno rispetto a quello dei trentenni. Con il piccolo particolare che, per via della denatalità, i 30enni italiani sono molti di meno dei 40enni: il confronto va quindi fatto in termini relativi. Si arriva così ad una percentuale di disoccupati e scoraggiati pari all’11,3% nella classe 35-44 contro 15,2% nella classe 25-34.

Se poi andiamo a guardare il tasso di occupazione, risulta pari al 73,7% (rispetto al 76,8% del 2007) per i 40enni e dintorni, rispetto al 63,8% (rispetto al 70,1% del 2007) per i 30enni e dintorni. Non solo, quindi, l’occupazione risulta sensibilmente più bassa per i più giovani, ma anche la contrazione è stata maggiore negli ultimi anni.
E quindi? Vero che perdere il lavoro a 40 anni è peggio, sotto molti punti di vista, che perderlo (o non averlo) a 30. Ma non è vero che sono i 40enni quelli più colpiti da disoccupazione e scoraggiamento, come lascia intendere il giornale. Discutiamo pure di politiche utili anche per gli over 40, ma senza falsare i dati e la realtà dei fatti.

Almeno su questi temi, cerchiamo di essere seri.

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