Pizza ConnectionIl testimonial di Putin al Nobel sospettato per mafia

L' “International Academy of Spiritual Unity and Cooperation of Peoples of the World” ha candidato Vladimir Putin al Premio Nobel per la Pace. È notizia di qualche giorno fa, anche se ancora si sta...

L’ “International Academy of Spiritual Unity and Cooperation of Peoples of the World” ha candidato Vladimir Putin al Premio Nobel per la Pace. È notizia di qualche giorno fa, anche se ancora si sta cercando di capire chi ci sia dietro questa “Academy”, dato che non ha nemmeno un sito web.  Secondo il gruppo il leader russo “promuove attivamente la risoluzione di ogni conflitto sulla faccia del pianeta”. “Ha fatto tutti gli sforzi necessari a garantire una risoluzione pacifica del conflitto siriano. Ha dimostrato il suo impegno per la pace nei fatti, non solo a parole”, avrebbe dichiarato Beslan Kobakhiya, vicepresidente dell’Accademia.

Appare evidente che l’International Academy of Spiritual Unity and Cooperation of Peoples of the World abbia dimenticato che la Russia di Putin è il maggiore fornitore di armi della siria di Bashar-al-Assad. Chiuse queste questioni, è interessante osservare chi sia uno dei maggiori promotori del nome di Putin in vista del Premio Nobel. A lui sono affidate le dichiarazioni dal partito: Iosif Kobzon, deputato russo, ex cantante simbolo dell’epoca sovietica e soprannominato il “Frank Sinatra sovietico”. “Mi offende” attacca Kobzon “che Barack Obama, che ha approvato atti di guerra in Iraq e Afghanistan, abbia ricevuto questo premio, e il nostro Vladimir Putin no”.


Il deputato russo ed ex cantante Iosif Kobzon

La cosa “comica”, se non tragica è che Kobzon, non solo è soprannominato Frank Sinatra per la sua “voce potente” coma ha riportato qualche organo di stampa. Il parallelismo col cantante italo americano riguarda anche i problemi con la giustizia: il maggiore sponsor di Vladimir Putin candidato al premio Nobel è infatti oggetto da tempo delle attenzioni dell’FBI, perché sospettato da anni di essere in contatto con la mafia russa oltreoceano. E il suo nome compare anche nei file della CIA proprio come “persona in contatto con ambienti mafiosi”, riporta il giornale russo Kommersant.

Di mano pesante sul conto di Kobzon anche il Washington Post, che nel 2003 lo accusa direttamente di avere legami con la mafia russa, e che della sua “gang” farebbero parte il sindaco di Mosca Jury Luzhkov, e il ministro della difesa Boris Gromov. Insomma, il deputato russo, che ha proposto Vladimir Putin per il premio Nobel negli Stati Uniti è indagato per mafia, sospettato di avere legami con essa da quando gli stessi USA hanno deciso di revocargli il visto in entrata.

Twitter: @lucarinaldi

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