Giornalisti che intervistano altri giornalisti, opinionisti che valutano la costruzione grammaticale del discorso di Letta, editorialisti che in diretta tv si giocano cene sul risultato del voto di fiducia.
Ma questo sarebbe giornalismo?!
Ma è la finale di Champions League o la cronaca politica che dovrebbe coinvolgere tutti i cittadini di questo disastrato Paese?!
In queste ore si sta consumando il dramma delle larghe intese, la fine di B e della seconda repubblica che purtroppo sembra non arrivare mai.
Ma la tragedia più grande, quella di cui non tutti ancora si sono accorti, è lo stato penoso in cui versa il nostro sistema informativo, ovvero il modo attraverso il quale il popolo italiano viene informato sui fatti per farsi un’opinione e prendere delle decisioni, come il simbolo su cui mettere la X in cabina elettorale.
Mio nonno era un giornalista, mio padre e mio zio sono giornalisti, sono cresciuto in mezzo a cataste di quotidiani e ho avuto la fortuna di conoscere giornalisti di un certo livello.
Mi è capitato di conoscere grandissimi personaggi che nei propri articoli hanno raccontato e scritto un pezzo della storia d’Italia, ma ormai è tanto tempo che non mi capita più e i pochi che erano rimasti hanno il Parkinson o sono passati a miglior vita.
Sono stufo di leggere pezzi scritti di fretta pieni zeppi di errori, omissioni, inesattezze.
Non ne posso più del servizio politico del TG delle 20, il famoso “panino”, con le 4 battute dei soliti uccellacci rettiloidi che riportano a pappagallo la posizione dei loro rispettivi leader.
Mi fanno venire la nausea i talk show dove invece di snocciolare la verità non si fa altro che litigare e tutte le discussioni finiscono nel trionfo dello show business più trash.
Vorrei che i giornalisti facessero il lavoro per cui sono pagati, ovvero indagare, raccogliere le informazioni, organizzarle e diffonderle.
Invece ogni giorno, per capire cosa è successo, mi tocca leggere 10 giornali, guardare altrettanti tg e puntualmente perdere un sacco di tempo per smentire o completare tutte le stronzate che ho letto o sentito.
Sono stufo di fare il lavoro al posto loro: o mi versano parte del loro stipendio o sia abolita la professione del giornalista!
Siamo arrivati all’assurdo che è meglio cercarsi le notizie da soli su Twitter, Facebook o altrove in Rete piuttosto che subirle distorte dal giornalista di turno.
Se intermediazione vuol dire disinformazione, allora basta intermediazione.