Mi vendo. Ho smesso di essere idealista, di mettere i valori davanti al prezzo, di emozionarmi nell’ascoltare l’inno nazionale. Ho smesso, da troppo tempo, ho smesso.
Mi vendo. Non me ne frega più un tubo secco dell’Italia e della sua scialba propensione gattopardiana a fingere cambiamenti per lasciare tutto com’è.
Mi vendo nella patria del tutto e nulla, nel paese in perenne agonia tra codice giallo e codice rosso, nel paese in cui le uniche bandiere possibili sono il denaro, la paraculagine, e la passione. La vita è bella, stupenda, ma in Italia, per godertela, devi mettere il prezzo davanti al valore.
Mi vendo. Al migliore offerente mi vendo. Ah sì: l’iva la pago io.