Nel mare di tutti, nella terra di nessuno. Questa è la fine che vorrei per il nazista Priebke. La stessa che gli americani avrebbero fatto fare a Osama Bin Laden.
Un po’ perché nessuno, un giorno, possa visitarne la tomba e onorarla. Un po’ perché l’acqua è come la storia: un patrimonio di tutti e di nessuno. Un po’ perché il male assoluto, che quella singola esistenza ha rappresentato, è giusto che sia parte di una memoria liquidap.
Quel cadavere bollente si spenga in mare, venga lasciato alle sue correnti e si dissolva per sempre.
Così è stato per Bin Laden. Così vorrei fosse per Priebke.
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