Ho sempre contestato l’idea di togliere la tassa sulla prima casa a tutti, anche a chi può permettersi di pagarla, in questo momento così difficile per cui servono soldi per mettere i bilanci italiani in ordine e tentare di far ripartire il Paese. Davo ragione a chi diceva di far pagare l’Imu ai benestanti. Il Pd è tra questi. La differenza tra il dire e il fare però è diventata insopportabile. Ieri hanno ritirato fuori una modifica per il pagamento dell’Imu richiesta da qualcuno del Pd, esigendo l’abolizione del pagamento per chi possiede una casa con la rendita catastale entro i 750 euro. Sembra una bella cifra, in realtà dipende da dove abiti. Il Corriere ha mostrato una tabella in cui si verifica che nelle grandi città sei ricco o benestante se hai una casa di 40-50 metri quadrati!
Io di essere preso in giro così non ci sto più. Fa più bella figura il Pdl che chiede in continuazione l’abolizione punto e basta che chi ti fa credere una cosa ma poi realizza qualcosa di striminzito e inutile. Non è possibile trattare da benestante qualcuno che semplicemente vive tra le più grandi città italiane. Città i cui servizi sono sempre peggiori, in particolare per Roma. Avere un medio-piccolo appartamento in una periferia romana è considerato lusso, e paghi mille e passa euro di Imu. imu che a breve dovrebbe essere sostituita dalla Service Tax, e che costerà di più perché ingloberà la tassa dei rifiuti e sia le casse dello stato che quelle regionali hanno bisogno di essere riempite.
Se sei benestante ma hai un appartamento di 35-45 metri quadrati anche in zona centrale o residenziale ben servita non paghi l’Imu. Se vivi in appartamento con catasto non ammodernato paghi poco o nulla di Imu anche se vivi in pieno centro storico.
Un partito serio farebbe una lunga e convinta battaglia di equità per una revisione del catasto, non per alzare a tutti gli indici ma per aggiornarli secondo la vera situazione dell’immobile. Un partito progressista che vuole redistribuire veramente farebbe ricadere su seconde e terze case ciò che vuoi togliere a buona parte delle prime case: chi sta bene paga quasi lo stesso, chi sta così così o male è alleggerito.
Contare l’immobile senza le entrate mensili poi è una bestemmia. Ci sono famiglie che si sono potute permettere una casa modesta ma di media-buona qualità in un determinato periodo ma poi lo stipendio può essere diminuito 10-15 anni dopo. Trattiamo queste famiglie come benestanti? I pensionati che prendono 1000-1200 euro sono benestanti? Dobbiamo costringere le famiglie a vendersi casa e a spostarsi in lontana periferia o in altre città perché non riescono più a far quadrare i conti?
E meno male che la prima casa, quella conquistata col sudore, l’unica certezza per tanti italiani, è sacra.