Samuel, Zahira, Jackson e Carlito: con loro e le loro storie torniamo a parlare di fame, come recita il titolo di questo blog.
La visione del film-documentario Vado a scuola ce l’ha ricordata in maniera forte e struggente, ovviamente ve ne consigliamo la visione.
Vado a scuola narra la storia di questi quattro bambini che, vivendo in luoghi remoti del globo (dalle Ande alla savana del Kenya, dal Marocco all’India), ogni giorno combattono per andare a scuola. Parliamo proprio di ore e ore di cammino, a piedi, a cavallo, anche in carrozzina per raggiungere scuole lontane chilometri. Il film segue la storia di questi bambini per indagare la loro esistenza e soprattutto per mettere in mostra il loro desiderio: imparare. Sono piccole grandi storie di una quotidianità vissuta con una serenità disarmante per lo spettatore. Raccontano una pervicacia e volontà di apprendere da noi poco conosciute.
Un film che ricorda con forza come, ciò che può essere scontato per molti, in tanti luoghi non lo sia. Come ancora la poca alfabetizzazione sia il principale ostacolo all’emancipazione di milioni di bambine e bambini.
La consapevolezza per questi piccoli di cosa possa rappresentare per loro imparare dentro una scuola, quali opportunità possa aprire, quale affrancamento dalla famiglia e da una condizione difficile rappresenti, ci ricordano, se mai ce ne fosse bisogno, quanto la scuola sia il più grande veicolo di promozione sociale nel nostro pianeta.
Sono valori che si sentono e si vedono semplicemente accompagnando, da spettatori, le loro giornate, le loro settimane. Come milioni di altri bambini, queste quattro piccole creature sognano di fuggire dalla povertà grazie proprio a educazione e istruzione. Il film mostra purtroppo quali e quanti siano gli ostacoli in grado di frenare le migliori aspirazioni.
Il film è diretto da Pascal Plisson ed è prodotto dalla Walt Disney Francia, con il patrocinio dell’Unesco