Ieri a margine di un convegno il viceministro dello Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, ha dichiarato a proposito di Telecom: «Non mi piacciono gli espropri, sono un liberista, ma serve lo scorporo societario con una buona quota in capo alla Cassa depositi e prestiti. È un obiettivo da perseguire, non credo che il governo possa abbandonare questa proposta». La Cassa depositi e prestiti, come molti sanno, è controllata dal ministero dell’Economia e quindi da tutti noi. Per parafrasare l’indimenticato Ricucci, tutti buoni a fare i liberisti con il lato B dei cittadini. Lasciando stare la Cdp, il governo potrebbe per esempio indicare a Telefonica quali e quante risorse allocare per gli investimenti necessari affinché più di una piccola impresa su tre (dato Istat) viaggi a più di 10 mega al secondo. Un deficit di competitività che non si risolve coinvolgendo via Goito, che peraltro non vuole minimamente essere coinvolta.
13 Novembre 2013