Sic et simpliciterDal Palazzo: il meglio del peggio

  (ER) BATMAN RETURNS. Ricordate Franco Fiorito, l'ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio? Sì proprio lui, quello che mentre noi italiani tiravamo la cinghia lui vi faceva qualche buco in più. È usci...

(ER) BATMAN RETURNS. Ricordate Franco Fiorito, l’ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio? Sì proprio lui, quello che mentre noi italiani tiravamo la cinghia lui vi faceva qualche buco in più. È uscito dal carcere e nel corso di un’intervista ha sentenziato di aver «denunciato le folli spese che i miei colleghi, consiglieri regionali, sciupavano per feste, cene, ostriche e champagne», ma alla fine solo lui ha dovuto “pagare” con la galera. Ma oggi che il peggio è passato lui è sereno e pacioso, trascorre le sue giornate in quel di Anagni. Come? «Scrivendo: tra un paio di settimane uscirà il libro che ho iniziato mentre ero in carcere e in cui ricostruisco i meccanismi di un sistema perverso e degenerato». Una rivisitazione de Le mie prigioni in 2.0…

DURA LEX SED LEX. Sgarbi non riesce proprio a spiegarselo: «Perché se a Ruby la trapanano in settecento non c’è reato, ma se la trapana Berlusconi è prostituzione minorile?». Forse perché Berlusconi aveva 73 anni e Ruby solo 17? O perché il Cavaliere, all’epoca, era una delle più alte cariche dello stato? O perché ce l’hanno tutti con lui? 

PRIMARIE TEMPESTOSE. Il Barone rosso – al secolo Vladimiro Crisafulli –  è stato nominato da poco segretario provinciale del Pd di Enna. Ma un’indagine a suo carico, poi archiviata, per concorso esterno in associazione mafiosa lo scorso inverno gli costò la candidatura in Senato, a detta del Pd per “tutelare l’immagine del partito”.  Nel corso di un’intervista Corriere della Sera il Nostro ha annunciato (dicendo tra le righe di essersela legata al dito)  di sostenere Cuperlo nella scalata alla segreteria del Pd. Ma Cuperlo lo sa? «No, non l’ho sentito. Credo avrà saputo dai giornali che ho deciso di sostenerlo». Ne sarà contento? «Boh, magari no. Ma non fa niente, non me ne importa niente. Gli tiro la volata per puro capriccio: per fare uno sfregio ai renziani. Perché lei lo sa, vero, che razza di gente sono i renziani? Tutti i renziani tempo fa vennero dal sottoscritto e mi chiesero di sostenere Matteuccio. Ma io…».

SILVIO EST ALPHA ET OMEGA. Antonio Razzi, già Idv ora Pdl, dixit: «Io non sono né falco né colomba, il mio cartellino appartiene solo a Berlusconi, e per lui mi butterei sotto ad un treno, morirei d’infarto per lui. Tutti i parlamentari sono di proprietà sua. Di Silvio ce ne vorrebbe altri due: l’Italia sarebbe la prima nazione, il giardino del mondo». Ma i Razzi, di solito, non si mandano sulla luna?

BECCHI-NO. Paolo Becchi, l’ideologo pentastellato, si chiede: «Esequie in streaming, lapidi interattive, alberi jpeg del ricordo, hastag del defunto e tombe web: il lutto si addice alla rete?». E la marmotta confezionava davvero la cioccolata?

SE TELEFONANDO. L’affaire Ligresti-Cancellieri ha sconvolto l’Italia. Ma in difesa del ministro della giustizia è arrivato lui, l’impavido Renato Brunetta che nel corso del discorso in Aula l’ha difesa a spada: «Cancellieri e Cav, obbedendo allo stesso sentimento di umanità, alzano il telefono per fare del bene. Ministro Cancellieri… lei ha fatto bene a essere umanamente imprudente e buona. Continui a telefonare». Suvvia, si sa che una telefonata allunga la vita.

IN NAPOLITANO STAT GRATIA. «Napolitano? E’ ancora in tempo per darmi la grazia» dice Berlusconi dalle pagine del libro di Bruno Vespa.  Intelligenti pauca…

CHI E’ IL PIU’ BERLUSCONIANO DEL REAME? Giuseppe Scopelliti, il pidiellino governatore calabro che, accusato di esser “traditore” perché troppo vicino alla compagine degli alfaniani, tira di fioretto per difendersi: «Ero legato politicamente e umanamente a Fini, ma ho scelto Berlusconi. Gasparri e La Russa mi hanno chiamato per entrare in Fratelli d’Italia (Gasparri?, ndr) ma sono rimasto con Berlusconi. Chi lo ha fatto? Chi è più berlusconiano di me?». Razzi!  Che sarebbe disposto pure a farsi venire l’infarto. 

FIAT VOLUTAS SUA. Il lealista Raffaele Fitto è perentorio:  « Ragionerò sul dopo Berlusconi il giorno in cui lui autorizzerà il dopo». Punto. 

LA C(OR)AZZATA  BERLUSCONKY. La seconda tranche delle  anticipazioni del libro di Bruno Vespa  hanno fatto andare in tilt agenzie di stampa e profili twitter: «I miei figli  –  pare abbia piagnucolato il Cavaliere – dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso». Il mondo, dunque,  si è concentrato sulla boutade figli-come-ebrei. Ma nessuno ha fatto caso alla drammaticità della frase successiva: «Non lascerò mai l’Italia». 

SINE  SILVIO NIHIL SUNT. Sandro Bondi su Il Foglio si scaglia contro i suoi (ex?) colleghi di partito: «(Alfano, Lupi, Quagliariello, ndr) senza Berlusconi non sarebbero stati niente, soltanto delle rape». 

IL PILASTRO DELLA TERRA. «Sotto l’ombrello sicuro di Silvio ci sarebbe un futuro roseo per tutti, specie per l’Italia». Peccato che in questi casi inizi sempre a piovere. 

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