A Roma esplode, con la violenza di una bomba atomica, il caso del (possibile) “concorsone” truccato. E subito piovono le polemiche.
Ma andiamo con ordine, ricapitolando i fatti. Sono 22 i concorsi banditi nel 2010 dal Campidoglio, il più grande “concorsone” della storia del Comune di Roma, che ha messo al bando 1995 posti per 22 figure professionali tra vigili urbani, geologi, bibliotecari, restauratori, statistici, ingegneri, archeologi, dietisti per le scuole, amministrativi ed economisti. 30mila le domande accolte e alle prove hanno partecipato circa 30mila persone. Per alcuni sono stati già assegnati i vincitori, altri sono ancora da concludere. La scoperta delle irregolarità è scaturita dai controlli effettuati su quello per i vigili urbani, dove uno di loro è indagato.
Tutto parte dal fatto che il Comune ha scoperto che dalle buste, nelle quali venivano “sigillati” i quiz delle prove orali, era possibile leggere i nomi dei concorrenti. Questione, se fosse vera, assai grave visto che l’anonimato, conditio sine qua non della par condicio e della legittimità di un concorso pubblico, sarebbe chiaramente compromesso.
Infatti il Sindaco Marino ha spiegato: «abbiamo disposto delle verifiche a campione sulle procedure concorsuali per le quali fosse stata completata la prova scritta: da questa nostra valutazione sono emersi elementi gravi, perché abbiamo fondati motivi per ritenere che la procedura non garantisca l’anonimato dei concorrenti». Il Vicesindaco, con delega al personale, Luigi Nieri, ha precisato che dalle verifiche «risulterebbe che le buste sigillate permettono di leggere in controluce il nome del partecipante al concorso». Dopo la scoperta di eventuali irregolarità nelle procedure del cosiddetto «concorsone» del comune di Roma, sulla decisione di annullarlo «aspettiamo lunedì – ha detto Nieri – ma è chiaro che è una decisione che potremmo prendere in considerazione».
Sospetti che crescono esponenzialmente, pur considerando che dalla Parentopoli all’Atac fino a ieri non si sono mai placati, e così pure i ricorsi delle società sconfitte nelle gare, anche perchè il fatto che fosse la società «Praxi» a gestire l’organizzazione logistica dei 22 concorsi finiti adesso nel mirino del Campidoglio, aveva già fatto discutere, prodotto interrogazioni parlamentari. Adesso il materiale raccolto negli uffici capitolini finirà, assicurano i dirigenti del Comune, alla Procura della Repubblica.
L’amministrazione Marino ha avviato i controlli dopo i problemi riscontrati nella selezione dei vigili urbani: una volta sostituita la commissione è scattata l’indagine interna. La società, dunque è la stessa che, per il Campidoglio dell’allora Sindaco Gianni Alemanno, selezionò parte dei «fortunati» destinati a entrare nell’azienda dei trasporti. La società sconfitta nella gara per il concorsone nel 2010 aveva (inutilmente) presentato regolare ricorso.
Ovviamente la questione ha acceso un violento dibattito. Da un lato la maggioranza consiliare che chiede che chi ha gestito questi concorsi, cioè la giunta dell’allora Sindaco Alemanno (già nota per gli scandali delle assunzioni facili, “parentopoli” e dei contratti milionari all’Atac), rispnda in sede giudiziaria, oltre che politica, e dall’altro i vincitori dei concorsi (alcuni dei quali già in organico del Comune ed altri in attesa della prova orale) che pretendono di “dare un colpo di spugna alla vicenda”.
A questi ultimi, che si erano scagliati contro la campagna di trasparenza e legalità del Sindaco, Marino risponde così: «sui problemi che riguardano i concorsi indetti prima del nostro arrivo, leggo di una corsa a tutelare i concorrenti che hanno superato la prova scritta. E agli altri chi ci pensa? A chi è rimasto eventualmente fuori perché non conosceva santi in paradiso cosa diciamo? A chi pretende di fare una gara alla pari e si ritrova in mezzo a un concorso con il trucco cosa raccontiamo? Che andrà meglio la prossima volta?».
Personalmente ritengo che, specialmente qualora i sospetti dovessero divenir certezze, non si possa che applaudire il coraggio e l’onestà del Sindaco di Roma per la sua lotta contro l’illegalità ed il malaffare.
Anche perchè, per dirla con le parole di Goethe, “legalità è libertà”.