Sogni di meritoL’Espresso con Gilioli (Piovono rane), contro OVS che non ci fa pagare l’IVA, rasenta il MinCulPop con la sua “Educazione commerciale”

Ieri Alessandro Gilioli ha scritto nel suo Blog sull’ Espresso “Piovono Rane” una pesante critica a OVS, rea di avere intrapreso una politica commerciale immorale, sporca e che incita a commettere...

Ieri Alessandro Gilioli ha scritto nel suo Blog sull’ Espresso “Piovono Rane” una pesante critica a OVS, rea di avere intrapreso una politica commerciale immorale, sporca e che incita a commettere reati.

Ossia che ha fatto di tanto brutto OVS? Questa immonda e peccaminosa azienda ha osato applicare degli sconti del 22%.

E perché mai un “privato brutto e cattivo” che viene incontro ai consumatori abbassando i prezzi in periodi di crisi viene preso di mira dal Vate della Moralità dell’Espresso?

Perché OVS ha descritto male ciò che stava facendo: infatti avrebbe dovuto comunicare al pubblico che rinunciava al 22% dei suoi lerci profitti. E invece questi pericolosi criminali hanno fatto una campagna pubblicitaria osando l’inosabile.

Che cosa vi ricordano questi due simpatici numeretti seguiti dal simbolo percentuale, 22%?

Ma la nuova aliquota IVA, che domande!

Alias la morte dei consumi, espressione per antonomasia dell’idiozia dei nostri legislatori e tatuaggio indelebile dello stato sanguisuga che pur di non tagliarsi, pur di non rendersi più efficiente e di non riformarsi continua ad assorbire più che può dai suoi cittadini.

Ma come mai a Gilioli questa scelta commerciale de “L’IVA te la paghiamo noi! Sconti del 22%” fa tanto imbestialire?

Intanto, per fortuna, il giornalista precisa “Ovviamente è, tecnicamente parlando, una bufala. Nel senso che non pagare l’Iva è illegale e quindi nemmeno Oviesse può farlo: semplicemente, sul secondo acquisto Oviesse applica uno sconto del 22 per cento sul cartellino” perché non sia mai che i consumatori pensino che si stia evadendo… poi ci sarebbe il rischio troppo forte che ci prendano gusto.

Per Gilioli OVS sbaglia nel fatto che così “regala al cliente la sensazione di pagare una tassa”, addirittura “non sa se è pubblicità ingannevole, ma non gli interessa” perché per lui la cosa più grave è che l’azienda insegna alla gente “fotti la collettività, che figata!”.

Non so voi, ma a me sembra un po’ strano pensare che la gente consumi di più solo per l’adrenalina di fottere il prossimo, semmai consuma di più perché può finalmente vedere che il mercato, laddove non sia ostacolato dallo stato non invadente e che tassa per finanziare i dirigenti pubblici più pagati d’Europa (e meno competenti), porta beni a prezzi migliori.

Potrei capire il vaneggio di imposizione culturale (il titolo del post sul suo blog si intitola “Educazione Commerciale”…) se e solo se avessimo lo stato meno invasivo d’Europa, le tasse più basse, i consumi più attivi, la disoccupazione più bassa e meno scandali nella PA… ma, come ben sappiamo, così non è. Anzi.

Ben vengano quindi le aziende come OVS! Amiche del mercato e quindi della comunità intesa come insieme di persone.

twitter @gioviravetta

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