Sono rientrati in un autobus a due piani, alle 5 di pomeriggio. Dai finestrini s’intravedevano le piccole teste ondeggianti: sembravano uova che oscillavano in un paniere.
Sono rientrati, Tancredi e i suoi compagni di scuola, da un’intera giornata trascorsa in campagna a raccogliere olive: con un rastrello hanno smosso i rami, con le mani hanno preso i frutti e raccolto in un cestino grande giallo, poi hanno spremuto, all’inizio l’olio era brutto, poi verde e buono. Questo, più o meno, il resoconto di Tancredi che ha mangiato “tre pani” unti dell’olio fatto da un gruppo di bambini metropolitani come lui.
Io non c’ero, ma il suo racconto mi è bastato. Mi è bastato a capire che, anche senza di me, lui sa stare al mondo, lo osserva e ci gioca. Ieri spremendo le olive, domani chissà…