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Generazione Praktikum   A Berlino capita di incrociare un co-working, dove lavora un co-founder, spesso finanziato da un business incubator. Sono i neologismi del favoloso mondo delle Startup, di c...

Generazione Praktikum

A Berlino capita di incrociare un co-working, dove lavora un co-founder, spesso finanziato da un business incubator. Sono i neologismi del favoloso mondo delle Startup, di cui la capitale “povera ma sexy” sembra essere diventata il fulcro, quantomeno in Europa.

Ad attirare l’attenzione in città negli ultimi anni, non sono stati più solamente i santuari della techno music e le vecchie fabbriche trasformate in atelier, ma anche la possibilità per molti imprenditori tedeschi ed esteri di lanciare il proprio business.

L’effetto di questo boom di speranza digitale, è stato l’arrivo di migliaia di giovani da tutto il mondo, non solo dai paesi in crisi, che sognando l’area relax e gli scivoli degli uffici di Google hanno scelto Berlino per trovare la loro oasi felice.

Le offerte di lavoro non mancano e basta sfogliare qualsiasi portale di ricerca per notare la grande richiesta di developers, graphic designers, project managers e via dicendo.

Si promette un ambiente di lavoro amichevole, senza gerarchie, internazionale, fantastici party ogni venerdì nonché frutta gratis.

Peccato che la gran parte di queste offerte sia per Internship, forse il termine più comune associabile alla galassia startup.

L’Internship, in tedesco Praktikum, corrisponde al nostro tirocinio ed anche in Germania risulta la forma più diffusa per un giovane neolaureato di affacciarsi al mondo del lavoro, con contratti di 3 o 6 mesi, spesso pagati meno di 400 euro al mese o addirittura non pagati

Nei giorni in cui il governo tedesco discute se introdurre il salario minimo di 8,50 euro l’ora per qualsiasi professione, si è riaccesa la polemica sullo sfruttamento dei giovani neolaureati in particolare nelle aziende startup. Il ricorso al tirocinio sembra ormai prassi anche in Germania, ma c’è chi si ribella.

Katja Petrova, 29 anni, lettone, dopo varie esperienze di stagista in Europa, si è trasferita a Berlino nel 2009 con l’intenzione di trovare presto un lavoro. Laureata in fotografia e event management, è autrice di un’ accurata ricerca sullo sfruttamento degli stagisti e fondatrice del movimento Berlin Internship Justice.

Katja in tanti arrivano a Berlino soprattutto dai paesi del Sud Europa, attratti dall’opportunità di lavorare nelle startup, accettando la posizione di tirocinante. Secondo la tua esperienza, l’internship è il modo giusto per entrare nel mondo del lavoro?

Sì e no. Se sei giovane e senza esperienza, le startup possono essere il posto peggiore per imparare qualcosa. Molte startup sfruttano i tirocinanti assegnando loro compiti di alta responsabilità, pagati miseramente. Un tirocinio formativo deve portare vantaggi al tirocinante ma spesso succede il contrario. Non ci sono istruttori, il che significa che non ottieni l’aiuto necessario dai dirigenti, che spesso lavorano dodici ore al giorno e non hanno tempo da dedicarti. Le startup sono per natura instabili e tendono a cambiare spesso il loro modello di business, assumono e licenziano in continuazione. Possono essere vantaggiose per chi ha già esperienza e vuole tuffarsi in un nuovo modello imprenditoriale. Credo che le startup debbano essere formate da lavoratori con un elevato grado di esperienza.

Nella tua ricerca affermi che le startup sfruttano gli intern solo per il loro tornaconto. Perché?

Perchè molti fondatori di startup non hanno la minima idea di cosa sia un internship, condizione lavorativa che secondo la legge tedesca non corrisponde a quella di entrata nel mondo del lavoro. I manager spesso non hanno neanche il tempo di valutare chi assumono e spesso chiedono agli impiegati meno qualificati, a volte gli stessi intern, di effettuare i colloqui di assunzione. Questa mancanza di professionalità nella creazione del team di lavoro si riflette poi nello sviluppo sregolato dell’azienda stessa.

Secondo la tua esperienza, si può affermare che fare un internship è oggi un passaggio inevitabile?

I tirocinii non sono più una scelta, sono un obbligo. Le università tedesche insistono perchè si effettuino più internship durante gli studi, per ottenere dei crediti. Dopo la laurea, nessuno ti assume perchè le posizioni Junior sono pochissime e per una posizione Senior o Manager, semplicemente non sei abbastanza qualificato.

Le posizioni Junior, quelle di livello base di entrata nel mercato del lavoro, sono state perlopiù eliminate dal sistema. Vengono richieste figure professionali con cinque anni di esperienza, E cosa fanno i neolaureati in questi cinque anni? Ancora internship?

Il parlamento tedesco sta per approvare il ricorso al salario minimo di 8,50 euro per ora di lavoro, credi che questa possa essere la soluzione giusta per arginare lo sfruttamento dei tirocinanti?

Sì, credo che il salario minimo risolverà il problema, perchè semplicemente gli intern potranno denunciare chi non rispetta la legge. E facendo un lavoro dignitoso potranno essere pagati adeguatamente. Certo questo significherà l’impiego di un numero minore di intern per ogni azienda. Che questo sia positivo o no è ancora presto per dirlo.

Il problema delle condizioni lavorative degli intern non è solo tedesco, ma globale. Credi possano essere prese misure efficaci per risolverlo?

Le università dovrebbero essere le prime ad informare gli studenti sui diritti dei lavoratori precari.

In ambito europeo è possibile per chi ha effettuato o sta effettuando un internship, valutare la propria esperienza tramite il sito internet http://internsgopro.com/rate-your-internships/

Cosa consigli a chi sta cercando un tirocinio a Berlino?

Informatevi sui vostri diritti! Ricorda che un tirocinio è a scopo formativo e a beneficio dello stagista, non del datore di lavoro. Fai attenzione al fatto che, sei sei straniero e laureato, con un salario inferiore ai 450 euro mensili non potrai avere diritto all’assistenza sanitaria e alla pensione. Durante il colloquio di lavoro chiedi a quali mansioni sarai destinato. Corrispondono al tuo percorso di studi? Fai attenzione quando firmi un contratto, molto spesso puoi perdere la proprietà intellettuale e le tue idee potranno essere sfruttate dall’azienda senza il tuo nome. E se una compagnia di chiede di pagare personalmente per effettuare un tirocinio, ricorda che sta infrangendo la legge!

Perché il confine tra lo scivolo di Google e il binomio fotocopia-caffè è piuttosto labile. Perfino a Berlino.

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