Uno scherzo. Un semplice scherzo, una provocazione. Per non prendersi sempre troppo sul serio. Immagina. Due anziani signori e una cornetta.
“Ciao Giuliano, sono Giorgio.”
“Oh, ciao Giorgio.”
“Senti, volevo chiederti, ma che pensate di fare poi col Porcellum con gli altri della Corte?”
“Ma, guarda Giorgio, ne stiamo discutendo. Vediamo un po’ che si può fare.”
“Niente più rinvii Giuliano, niente scherzi, dovete intervenire subito. Dichiararla subito. L’incostituzionalità eh, dico.”
“Lo so Giorgio, ma come si fa? Sarebbe una sentenza un po’ fuori luogo, non credi?”
“C’hai ragione, Giuliano. Ma ti ho nominato apposta perché so che sei uno che sa far valere le sue idee.”
“Incostituzionalità di premio e preferenze? Non è semplice, Giorgio. Sarebbe una sentenza difficile da motivare. Pure il ricorso è strano.”
“Ascoltami Giuliano, questi fanno sul serio. Non lo capisci? Questi staccano la spina per davvero. L’ha detto Pippo chiaramente. Ma soprattutto lo dice Matteo. Lo farà presto Giuliano, non lo capisci?”
“C’hai ragione. E domenica si vota.”
“Appunto. Ascoltami, c’avete tutta l’opinione pubblica a favore. Se dichiarate l’incostituzionalità la gente festeggia per strada. Nessuno si lamenterà. E con un bel proporzionale poi vedi come abbassano la cresta questi galletti. Gli mettiamo il silenziatore. Non ci sparano più se torna il proporzionale, non lo chiedono più il voto anticipato col proporzionale. Lo capisci Giuliano?”
“Certo Giorgio, certo. Tu hai ragione. Ma come si fa?”
“Si fa. Fate. Ho sentito Enrico, è preoccupato. Questi fanno sul serio, te l’ho detto. Quindi vediamo di mettergli sto proporzionale tra le ruote e salviamo il governo.”
“Va bene Giorgio, va bene, va bene. Adesso devo andare. Ne riparliamo con gli altri appena ci incontriamo. E vedrai che si risolve tutto. Ci penso io.”
“Mi fido, Giuliano. Non c’è da scherzare stavolta.”
“Vai tranquillo, Sua Maestà!”
“Eddai, falla finita! Almeno tu!”
“Ma sì, dai, fammi scherzare. E stai tranquillo.”
“Va bene. Grazie. E tienimi aggiornato. Mi raccomando Giuliano.”
“Tranquillo. Ti saluto.”
“Ciao. Grazie.”
“Ciao.”
“Ciao.”
Hanno scherzato con noi: Pippo Civati; Matteo Renzi; Enrico Letta; Giuliano Amato; Giorgio Napolitano.
Se fossero riusciti ad annoiarvi, credete che non l’hanno fatto apposta…