Da ormai diciassette anni associamo il suo nome a quello della sorella Paola. Con lei ha portato in Italia un nuovo modo di fare musica; Festival, Amici come prima, Vamos a bailar e Fino alla fine sono solo alcuni successi che le hanno incoronate come regine della dance pop italiana. Ma ora, è giunto il momento – per entrambe – di ricominciare da capo e di farsi conoscere per le loro peculiarità vocali che le rendono uniche. E completamente diverse tra loro. Chiara Iezzi confida il momento di difficoltà immediatamente successivo alla decisione di dividersi artisticamente dalla sorella Paola. Ma ci tiene a ricordare che tutto quello che è nato dopo è stata una grande occasione per capire su cosa fare affidamento.
Quale é stato il momento in cui hai capito che avevi bisogno di esprimerti singolarmente, fuori dal duo con tua sorella Paola?
Mi sono adattata ai cambiamenti che sono accaduti e mi sono concessa un po’ di tempo…sono partita per Los Angeles a settembre e poi a piccoli passi ho ritrovato la voglia di scrivere canzoni e una certa onestà con me stessa. Le crisi in fondo sono sempre personali. Ora invece vedo il mio Ep al primo posto nella classifica R&B/Soul di Amazon (lo è stato anche su GooglePlay e su iTunes nella pop chart) tra artisti come Billie Holiday, John Legend, Ray Charles, Beyoncè e sono incredula. Anni fa mi sono formata come cantante soul ed ora, dopo anni dedicati al pop, è come riunire un po’ i puntini.
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Dopo la divisione del vostro duo, quali sono state le reazioni che ti hanno più infastidita? Ci sono stati colleghi che da quel momento hanno chiuso i rapporti?
Non saprei, ho visto invece discrezione e rispetto e questo mi ha fatto piacere. Il momento in cui mi sentivo persa è passato. Sono concentrata sul percorso nuovo, seguo l’istinto e cerco di rispettare le mie inclinazioni artistiche; credo che l’onestà in questo senso paghi sempre. Molti ragazzi e ragazze mi fanno i complimenti sulle nuove canzoni, sulla nuova direzione R&B e sulla collaborazione anche con il rap.
Da poco Unicef mi ha chiesto di diventare testimonial ufficiale per alcune iniziative e sono contenta anche di questo perchè credo che a breve potrò anche dimostrare l’impegno sul campo.
Hai dichiarato al quotidiano la Stampa che hai avuto “una fase di rigetto totale”, dove avevi addirittura deciso di chiudere con la musica. Quale è stato il primo punto sul quale hai deciso di fare affidamento (o sul quale rischiare)?
Spesso si dice che se ami qualcosa devi essere disposto a lasciarlo andare per vedere se torna. È quello che ho fatto. A volte è necessario sparire, prendersi anche una vacanza da se stessi per poter dire ancora qualcosa. La musica è ritornata nella mia vita e da lì sono ripartita… da me stessa, dalla voce. Il panico che avevo era positivo, mi ha ribaltata completamente. Grazie alle crisi torni al cuore delle cose che più ti appartengono. Da qui è nata la canzone L’Universo. Ma sono necessarie fiducia e pazienza. Di solito non mi mancano, considerando che sono disposta ad aspettare mesi prima che mi torni l’idea per una canzone.
Chiara Iezzi nel backstage del video “L’universo”.
Da dove riparte artisticamente la nuova Chiara? Ho letto che hai iniziato a recitare…
Studio recitazione da tre anni e mezzo e ho iniziato casualmente, iscrivendomi ad una scuola di cinema. Due anni fa avevo collaborato per la colonna sonora di un film. Qualche anno fa ho dovuto dire di no ad un film perchè ero in tour. In generale un po’ perchè me lo dicevano, un po’ perchè da bambina quando andavo al cinema, ci pensavo spesso.
Come giudichi la situazione della musica in Italia ora? Con chi ti piacerebbe collaborare?
Mi piace molto la scena rap ma anche tutto il resto. infatti per il mio Ep ho coinvolto un artista siciliano emergente, Daniele Cortese (R.K.).
Ci sono tanti artisti con cui vorrei collaborare, anche se fare nomi tra uomini e donne è impossibile perchè sono tantissimi, e tutti bravi.
Ti sei esibita sui grandi palcoscenici, molti singoli sono diventati successi internazionali, e non solo. Di cosa hai bisogno ora? A cosa vuoi arrivare?
Aspetto che la vita mi sorprenda un po’. Amavo programmare le cose con mesi d’anticipo, ora faccio come i jazzisti…improvviso! In fondo un artista è anche un equilibrista che sa danzare su cocci e su scenari che non tutti avrebbero voglia di affrontare. E lo capisco. Ogni giorno faccio i conti con le mie inadeguatezze, le difficoltà; è normale per tutti. La cosa interessante alla fine è riuscire a trovare il bello e a vederci sempre il bicchiere pieno.
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