Ora ci sono altri due italiani rapiti in Libia, ma da due anni, da quando è stato rapito, non si parla più di Giovanni Lo Porto. Al di là della drammatica vicenda personale, ancora una volta, è il chiaro di sintomo della situazione in cui versa l’Italia. Io l’ho ribattezzata #Pagliaccistan. Parliamoci chiaro: il disinteresse totale per le vicende internazionali, per gli esteri, per ciò che accade fuori dai nostri confini è un delitto. Qui non si tratta di ciò che si dice di Berlusconi, Renzi, Salvini (sic!) quotidianamente. Non si tratta di quante pagine di giornale sono dedicate alla politica italiana, qui si tratta di quello che viene taciuto. Delle decine di pagine che andrebbero scritte ogni giorno su Libia, Egitto, Afghanistan, Pakistan, ecc. Gli italiani non sanno cosa accade fuori dall’Italia e quindi non possono preoccuparsi per ciò che è accaduto a Lo Porto. Non sanno nemmeno dove si trovava quando è stato rapito. Non sanno nemmeno cosa faceva. Quando viene rapito un ingegnere italiano in Nigeria (Franco La Molinara), la gente scopre improvvisamente che esiste l’Africa, senza sapere quanti italiani vi lavorano. Quando viene rapito Domenico Quirico, la Siria guadagna posti nella classifica dell’attenzione dei media. Deve accadere qualcosa a un italiano perché ci si interessi. Incomprensibile, inaccettabile. Lo ripeto: non esistono ostaggi di serie B. Non dimentichiamo Lo Porto. E inoltre: non esistono notizie di serie B. L’Italia ha interessi in tantissimi paesi, gli italiani sono migranti da sempre, l’Italia è piena di giovani che fanno i ricercatori all’estero, che fanno esperienze di lavoro anche in posti “caldi”. Gli esteri sono importanti, importantissimi. E giornali e tv non li raccontano. Perché? L’italia ha una politica estera che i lettori/cittadini possono giudicare con cognizione di causa? Mah… Sapete, possiamo anche non occuparci di esteri, prima o poi saranno loro a occuparsi di noi. E sarà troppo tardi.
19 Gennaio 2014