Camere con vistaSposetti dixit

Nonostante la "sorpresa" che il segretario del PD Matteo Renzi avrebbe riservato a Grillo con l'abolizione dei finanziamenti ai partiti, l'approvazione da parte del governo del decreto che l'ha mes...

Nonostante la “sorpresa” che il segretario del PD Matteo Renzi avrebbe riservato a Grillo con l’abolizione dei finanziamenti ai partiti, l’approvazione da parte del governo del decreto che l’ha messa in atto,  c’è chi, in Senato, non ha rinunciato a difendere pervicacemente una visione tradizionale di partito e di partecipazione. Nonostante il vento contrario.

Si tratta di Ugo Sposetti, storico tesoriere dei DS, che ieri ha dichiarato in Aula: “Il decreto-legge al nostro esame si ripromette di riformare il finanziamento e con esso le regole che devono darsi i partiti per definirsi tali, «in tempi rapidi e certi». La fretta di correre più veloce dei sentimenti di antipolitica ci fa perdere di vista che il nostro obiettivo come legislatori è di lavorare affinché ci sia una democrazia partecipata, ampliando, attuando, concretizzando questi articoli della Carta costituzionale che ci indicano la strada, e non stracciandoli a seconda delle necessità e delle convenienze. Il Parlamento farà risparmiare agli italiani 1,51 euro all’anno. Ecco il prezzo della democrazia italiana. Al termine dell’iter del decreto noi avremo riscritto l’articolo 49. «Tutti i cittadini hanno diritto a concorrere e a determinare la politica nazionale attraverso il proprio reddito». Questo stiamo scrivendo, un grande capolavoro”. 

E ancora: “Il Senato si accinge a votare un provvedimento che non ridà dignità alla politica, che non impedisce che ci siano cittadini che si ritrovano senza casa politica, che non recupera la sfiducia e la disaffezione verso le istituzioni e i partiti, che non ferma la crisi di rappresentanza, che non risolve la crisi della forma partito in Italia. È facile – lo so che è facile – cavalcare l’animale dell’antipolitica. In questi mesi ho incontrato molti giovani, come quello che mi ha scritto quel biglietto citato all’inizio del mio intervento, e ventenni che chiedono più politica, auspicano partiti moderni e trasparenti; chiedono etica, valori e moralità. Certamente chi come noi ha svolto questo lavoro – e io mi assumo tutte le responsabilità, naturalmente non penali – ha dato formidabili argomenti all’antipolitica. Mi sento responsabile. Non ci siamo controllati. Noi abbiamo bisogno di soggetti che promuovano il recupero dei valori, non abbiamo bisogno del Governo delle lobby: ce ne sono già troppe in giro. Credo ancora al valore dell’adesione, al valore della tessera, ad un’idea e ad una famiglia politica”.

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