NON HO L’ETA’. La poco più che trentenne ministra Maria Elena Boschi tenta di fare un tuffo nel passato: «Ricordo quando Rodotà nel 1985 diceva che voleva abolire il Senato…».
LE STREGHE SON TORNATE. «Tremate, tremate – tuona Brunetta – Silvio dà il meglio di sé nelle difficoltà. Giustizialisti, furbacchioni e furbastri: tremate, tremate!».
ADDIO ALLE ARMI.Il figliol prodigo Pierfedy Casini, ripreso anche sul sito di Forza Italia: «Ma come, se Napolitano incontra il pregiudicato Grillo è un eroe, e se incontra il pregiudicato Berlusconi è un criminale?».
IL PICCOLO LORD. Beppe Grillo e il suo savoir faire: «Stavolta bisogna che la gente capisca che dobbiamo fare un culo così a tutti».
SIMILIS CUM SIMILIBUS. L’eurodeputato leghista Borghezio si arrampica sugli specchi: «Il carrarmato dei secessionisti? Un carro allegorico».
LEGA STYLE. «Io mi sento un po’ un artista, le mie gag a Montecitorio sono spontanee e creative» sentenzia l’onorevole del Carroccio, Gianluca Buonanno.
QUIETA NON MOVERE. «Renzi ha fretta? – si chiede il senatore forzista Augusto Minzolini – e io cito Fantozzi: con la fretta facciamo una cagata pazzesca».
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA PRIMAVERA. La forzista Stefania Prestigiacomo ha un sogno: «Una delle figlie di Silvio potrebbe essere la nostra Le Pen».
COSÌ È SE MI PARE. Il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, ne è certo: «Dobbiamo far capire alla gente che è Renzi che si accoda alle nostre posizioni».
AB ABSURDO. E Brunetta ci mette il carico da undici: «La verità è che il nostro Dudù Act esiste, il Jobs Act di Renzi no».