Chissà mia nonna come commenterà la decisione che sta per giungere dai giudici di Milano sul destino di Berlusconi. Lei che è sempre stata una Berlusconiana Doc, una che non essendo più in tenera età vedeva in un suo coetaneo la capacità di mantenersi –come di riflesso- sempre giovane.
Vedendolo ai servizi sociali ne avrà certamente compassione e non sarò di certo io a farle capire che se ha fatto questa fine la colpa è soltanto sua. Non le potrò mai far capire –perché malgrado un affetto infinito Berlusconi non si doveva toccare- che anche se adesso Silvio parla di voler assistere i giovani disabili, quando governava non ha fatto molto per loro: eliminò anzi l’obbligo di sdoppiare le classi di numero superiore alle 20 unità, quando nelle stesse fossero presenti disabili e permise a molti incompetenti di divenire -con corsi di 30 ore on line- insegnanti di sostegno.
Al di là di questi rinfacciamenti, che di per sé non contano niente, il fatto è che per Berlusconi sta arrivando una grande sconfitta. Una sconfitta che non significa però vittoria per nessun altro, tanto più per noi che per venti anni abbiamo subito l’immobilismo del Paese “freezato” dalle sue vicende/ affari personali. Per queste ragioni fino a qualche tempo fa ero tra quelli che bramavano affinché Berlusconi giungesse al destino che incontrerà oggi pomeriggio, ma adesso è come se non contasse più nulla. Mi preoccupa molto di più invece Renzi, non per qualcosa in particolare. Ma perché mia nonna quando lo vede sorride ed è convinta che: “sicuramente farà il bene di tutti”.