Ieri alla direzione del PD Renzi ha detto che le prossime elezioni europee saranno un derby, una finale tra rabbia e speranza che i paladini piddini giocheranno contro gufi e sciacalli. Lasciando da parte l’inopportuna metafora calcistica all’indomani del pessimo spettacolo visto all’Olimpico, come pure quella faunistica con cui ormai si è coperto tutto il mondo animale conosciuto, cerchiamo di capire cosa volesse dire.
La rabbia sarebbe quella dei grillini del Movimento 5 Stelle, stufi di decenni di partitocrazia, di clientelismo, di corruzione. Dall’altra parte invece ci sarebbe il Partito Democratico, foriero di speranza.
Caro Renzi (caro nel senso che le tue 2 pensioni da dirigente e presidente del consiglio costeranno care alla collettività per molto altro tempo ancora), vorrei dirti – parafrasando Tremonti – che purtroppo con le speranze non si mangia; altrimenti con tutte quelle che ci hanno propinato finora i vari Mussolini, Andreotti, Forlani, Craxi, Berlusconi e Prodi che ti hanno preceduto, a quest’ora saremmo tutti milionari e saremmo noi italiani a comprare le grandi aziende degli altri Paesi, invece che il contrario.
La verità è che il Pd è un partito finito, un partito che ha cambiato 3 segretari in 3 anni, nessuno dei quali ha risolto alcunché per il popolo italiano, nessuno dei quali ha fatto granché per eliminare il Cainano, nessuno dei quali è riuscito ad andare in Europa a sbattere i pugni sul tavolo per reclamare le esigenze dell’Italia. Voi piddini, i messia della speranza, siete rimasti gli unici a favore dell’euro, una moneta unica che per come è stata applicata è servita solamente ad impoverirci e a rafforzare pericolosamente l’economia tedesca a discapito di quelle degli altri membri dell’UE.
Gufi e sciacalli dici? Io vedo solo un barbagianni endemico di Rignano sull’Arno, uno che ha fatto 4 campagne elettorali in 5 anni recuperando soldi a destra e a manca, partecipando perfino a cene elettorali organizzate dalla moglie di Verdini. Perché non ci dici chi sono Bianchi, il tuo avvocato, e Carrai, il presidente degli aeroporti di Firenze che, come fanno tutti i buoni amici, ti pagava l’attico in via degli Alfani (sì, proprio lì!) a Firenze?
Sei solo un altro bravo comunicatore, solo un altro messia avido di potere, nient’altro che l’ennesimo imbonitore che in tv ci promette meno tasse e più lavoro mentre a palazzo Chigi si inventa nuove tasse e precarizza il lavoro.
Italiani, non esistono messia; forse ne arrivò uno duemila anni fa ma nel dubbio l’hanno messo in croce appena hanno potuto e non s’è fatto mai più vedere. Il nostro futuro siamo noi a farcelo, nessuno ci verrà a salvare, nessuno anteporrà i nostri interessi ai propri: vogliono solo potere per continuare ad arricchirsi con i loro sporchi affari. Per risolvere i nostri problemi c’è un solo modo: rimboccarsi le maniche, partecipare alla vita pubblica, informarsi, verificare le notizie, capire di chi ci si può a volte fidare e di chi non ci si deve mai fidare.
Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica che ha rifiutato i privilegi della casta politica (non ha preso i 42 milioni di euro dei rimborsi elettorali, i parlamentari si sono dimezzati lo stipendio e rendicontano tutto), che ha difeso la Costituzione dalla rapina programmata ad agosto (come hanno fatto anche personaggi del calibro di Rodotà e Zagrebelsky) e che vede i politici come quello che dovrebbero essere: nostri dipendenti, al nostro servizio, licenziabili democraticamente dalla base quando non si comportano come dovrebbero.
Hai capito Renzi? I candidati del M5S sono tutti incensurati a differenza di molti candidati nelle file del Pd, a differenza di alcuni ministri del governo che hai fatto con Ncd, la nuova cristiana democrazia.
Nel Movimento non c’è spazio per i Francantonio Genovese, capolista Pd a Messina, destinatario di un ordine di custodia per associazione a delinquere finalizzata al peculato, alla truffa e al riciclaggio e ancora in Parlamento perché i suoi colleghi corrotti vogliono salvare il suo culo e la loro simile faccia. Nel M5S, quando qualcuno non fa quello che la maggioranza ha deciso, viene cacciato via e alle europee ci sarà anche il recall come negli USA: se uno viene sfiduciato dalla base, si deve dimettere altrimenti scatta una penale da 250mila euro.
Domenica 25 maggio si vota per molto di più del parlamento europeo, si vota per il futuro dell’Italia: se il M5S vince, il popolo italiano potrà chiedere a Napolitano di sciogliere le Camere, indire nuove elezioni e mandare a casa i partiti e i corrotti che li gestiscono una volta per sempre.
Ora leggete queste parole del rassegnato Monicelli e tra 20 giorni dimostrategli che aveva torto!
“Siamo senza speranza. L’aveva già spiegato Pasolini: la speranza è una trappola, usata dal potente politico e religioso per ingabbiare i poveretti, con promesse di futuro benessere o di paradisiaci aldilà. Non c’è alcuna speranza di riscatto per il Paese. Il vero problema non è tanto la classe politica, che è una minoranza, ma questa generazione, che manda giù tutto senza protesta, cullandosi sulle promesse. È tutta una generazione che va cambiata, anzi rigenerata con urgenza.”