Avete presente quelle immagini che circolano su facebook in cui si vede la donna con l’hijab andare verso il paradiso e la donna senza hijab, vestita con jeans e maglietta, andare all’inferno? Oppure quelle in cui la donna viene paragonata a una caramella? Senza carta (ovvero l’hijab) tutte le mosche (ossia gli uomini) ci si possono posare sopra, mentre con la carta è protetta e perciò rimane pura. O, peggio ancora, paragonata a una bella macchina non coperta e perciò esposta al desiderio maschile, accompagnata dalla frase “Copri la tua macchina dalla polvere, ma non copri la tua moglie/sorella dagli sguardi altrui?” (post che va contro il principio stesso secondo cui il velo deve essere solo ed esclusivamente scelta della donna e non deve essere imposto da nessuno). E la lista potrebbe andare avanti… Personalmente ho sempre trovato queste immagini irrispettose nei confronti delle donne, musulmane e non, sia che indossino sia che non portino l’hijab. Sia chiaro, non è nulla contro il fatto di portare l’hijab: quello deve essere solo ed esclusivamente una scelta della donna, e su quella non discuto e, perlomeno in questo post, non voglio entrare nel merito della questione. Quello che io metto in discussione è il modo in cui viene indicato alle donne che l’hijab sia meglio per loro: davvero essere paragonate a una caramella le indurrà a mettere l’hijab? E poi, dire che una donna senza hijab andrà dritta all’inferno non è irrispettoso anche nei confronti delle donne che musulmane non sono? Ci si lamenta se le musulmane hijabbate vengono prese di mira, ma poi si è i primi a fare altrettanto con le donne “degli altri”: se si vuole rispetto, si deve dare per primi rispetto. A parte che basta guardarsi in giro per capire che non è l’hijab ad essere il simbolo della modestia, perlomeno non come viene utilizzato al giorno d’oggi; e l’ho notato sia in Italia che qui a Tunisi…si vedono diverse donne con hijab ma con pantaloni talmente aderenti che si vedono le mutande, maglie strettissime e trucco da clown…ma questa è un’altra storia. Oltre a trovare queste immagini irrispettose, la domanda che mi sorge spontanea è: ma gli uomini? In teoria, anche loro non dovrebbero avere un atteggiamento pudico, e di conseguenza un abbigliamento adeguato? Perché si discute sempre e solo attorno al corpo della donna (questo in tutte le società) e mai su quello dell’uomo? Poi, navigando su facebook, ho trovato la risposta ai miei perché: la pagina “A man’s hijab”, una pagina satirica nata a gennaio di quest’anno. L’intento è chiaro: “Cosa succederebbe se gli uomini e le barbe fossero trattati come sono trattate donne e veli?” Così ecco, tra le altre, la foto di un uomo a torso nudo e jeans con dietro l’immagine delle fiamme dell’inferno e accanto a lui un uomo in jellaba (la veste lunga per uomini) e copricapo saudita (una sorta di velo maschile) con le mani davanti al volto in segno di preghiera, con dietro l’immagine del paradiso e la scritta, rivolta alle donne, “Quale dei due preferiresti?”. “E’ una parodia di quello che devono sopportare le donne musulmane ogni giorno. Lo vedete: i messaggi vanno dal concetto “haram” (proibito, ndr) e “halal” (lecito, ndr) di vestirsi per le donne, la svalutazione delle donne che non portano il velo e l’insinuazione che l’hijab non è l’espressione religiosa personale di una donna, ma piuttosto la sua responsabilità per evitare di seminare la “fitnah” (la discordia) tra gli uomini” spiega a L’Huffpost Maghreb Amani Alkhat, fondatrice di Muslimgirl.net. Le reazioni sono state disparate: tra chi ha appoggiato sin da subito l’iniziativa, a chi l’ha trovata offensiva. Se non altro, dovrebbe portare a fare riflettere: se queste immagini sono ritenute offensive, perché non lo sono anche quelle che riguardano le donne?
Qui di seguito altre immagini tratte dalla pagina facebook “A man’s Hijab”: