Dopo questo turno di elezioni riecheggia in tutto il Paese la sonora sconfitta del centro-destra. Il risultato negativo delle elezioni europee ha trascinato nel baratro anche molti candidati a Sindaco di centro-destra, alcuni anche meritevoli ma penalizzati dal clima sfavorevole.
Dopo anni di grandi vittorie, spesso contro tutto e tutti, la squadra del centro-destra non riesce a far gol come prima. Dal mio punto di vista i motivi sono molteplici: dal grande effetto Renzi, non così differente da quello che è stato l’effetto Berlusconi, ad una crisi fisiologica dopo 20 anni di dominio, senza considerare le innumerevoli vicende giudiziarie e centinaia di candidati impresentabili in tutta la penisola.
Quando si parla di squadra, però, un attento osservatore analizza prima di tutto i giocatori che scendono in campo. Questo è secondo me, e non credo di esser solo a pensarla così, il vero problema del centro-destra.
Una rosa composta sempre dagli stessi giocatori, ormai molto stanchi e non in grado di reggere il passo con i giovani avversari: schemi di gioco ormai vecchi, che non premiano il talento, poche sostituzioni, francamente criticabili, e soprattutto un centravanti che non la butta più dentro.
Dopo anni di grandi azioni, rincorse sul filo del fuorigioco e gol spettacolari, il nostro centravanti è ormai stanco, stressato ed acciaccato dai molti infortuni. Il problema principale peró è un altro. Lui non vuole farsi sostituire e men che meno i suoi compagni di squadra vogliono che sia fatto. Il risultato è ovviamente negativo. Gli avversari corrono il doppio, il centro-destra non regge il passo, arranca e non fa più gol.
Immaginatevi di essere nel campetto del vostro paese dove da ragazzi andavate a giocare tutti i giorni. Per ore ed ore la squadra del centro-destra si è sfidata contro quella del centro-sinistra battendola molte volte grazie a buone idee tattiche, molti supporters ed un centravanti impeccabile. Passano le ore e la squadra del centro-sinistra da un momento all’altro butta nella mischia un giovane acclamato dai propri tifosi. Veloce, scattante, parecchio furbo e con il senso del gol, che rimbambisce gli avversari che non erano preparati. I tifosi decidono di abbandonare il centro-destra, ormai stantio e con quel centravanti zavorra, per iniziare a seguire il centro-sinistra, giovane e promettente.
Questa potrebbe essere la rappresentazione dell’Italia attuale. Il centro-sinistra grazie alla leadership di Matteo Renzi ha rinnovato velocemente il partito, invadendo l’Italia di facce nuove e volenterose. Mal di nulla se alcuni non sono molto preparati, l’importante per l’elettore di oggi è vedere nuovi volti, non i soliti noti che hanno ormai stancato. Per il bene dell’Italia il centro-destra deve rinnovarsi, cambiare i metodi di selezione della classe dirigente nazionale, regionale e provinciale aprendo alla meritocrazia, al territorio e ai giovani: deve riformulare il proprio messaggio per far di nuovo breccia nel cuore del ceto medio italiano che subisce la crisi economica ma soprattutto di rappresentanza politica; deve recuperare tutta la parte di elettorato che dalla disperazione si è buttata sul Movimento 5 Stelle o su Matteo Renzi, attuale leader del ceto medio e di un partito che vuole alzare le tasse, un controsenso?
Io, a 23 anni, credo ancora che si possa costruire un vero centro-destra in Italia, i nostri elettori ne sentono il bisogno e se li deludiamo ora rischiamo di perderli per molto tempo. Ecco perchè ho firmato “UN CONTRATTO PER IL CENTRODESTRA”, perchè l’idea di questi ragazzi è ottima. Dobbiamo ricostruire un movimento che chieda il maggioritario, il presidenzialismo, meno spesa pubblica e meno tasse, meno ingerenza dello stato in economia. Dobbiamo riappropiarci delle idee che fanno parte della nostra storia e qualche furbacchione ha pensato di prendere in prestito solo per ottenere qualche voto e poi riporle in un cassetto. Dobbiamo costruire un vero partito di centro-destra, tanto difficile?