Il CorsivistaLa legge di Renzi

Finalmente Grillo ha capito che la politica si deve fare con i fatti. O almeno così sembra di percepire dopo l’apertura concessa al Pd (è uno sforzo non da poco) in merito ad una discussione di co...

Finalmente Grillo ha capito che la politica si deve fare con i fatti. O almeno così sembra di percepire dopo l’apertura concessa al Pd (è uno sforzo non da poco) in merito ad una discussione di concerto sulla legge elettorale (ribattezzata come il “democratellum”).

Un’apertura che per i grillini più integerrimi potrebbe persino suonare come una sconfitta -morale per lo meno- per quegli stessi pentastellati che “il mondo è bianco o nero” e che la verità “ce l’abbiamo solo noi”.

Ma Grillo al di là di quello che si possa pensare ha fatto la scelta giusta: il suo Movimento è in minoranza (e in calo di voti, come dimostrato alle Europee) e bisogna dialogare per ottenere ciò che si vuole e soprattutto per non lasciare che si continuino a fare inciuci tra la destra e la (pseudo) sinistra di Matteo Renzi.

L’apertura di Grillo però potrebbe anche avere risvolti ad oggi impensabili. Il suo Movimento in settimana si confronterà con un Pd sempre più Renzicentrico, ma che è pure spaccato (si veda il caso Mineo e dei senatori dissidenti) e non mi sentirei di escludere che in futuro si possano delineare nuovi fronti politici in cui i grillini possano fagocitare proprio quei dissidenti che nel Partito democratico ci stanno stretti.

Nel caso si verificasse un’ipotesi del genere chissà come la prenderebbero gli integerrimi grillini. Forse si aprirebbe anche lì –di nuovo- un fronte di dissidenti. Ma la legge di Grillo è dura e parla chiaro: sarebbero rimossi dal loro incarico, mica come Renzi che con Mineo…

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