Mad WebChirurgia e dimensione del seno: scopriamo la mastoplastica additiva!

  Chissà quante volte molte di voi si sono chieste se il proprio seno fosse delle giuste dimensioni e, guardando alle tante donne che hanno fatto interventi in questo senso, se fosse il caso di pot...

Chissà quante volte molte di voi si sono chieste se il proprio seno fosse delle giuste dimensioni e, guardando alle tante donne che hanno fatto interventi in questo senso, se fosse il caso di poter ricorrere alla chirurgia per ampliarne le dimensioni.

Ho pensato di chiedere quindi ad Antonio Rusciani, esperto chirurgo della clinica Skinlaser di Roma, qualche informazione in più su quando e come sia il caso di effettuare un’intervento in grado di aumentare le dimensioni del seno.

Salve Antonio, potresti dirci il nome esatto dell’intervento per aumentare la dimensione del seno?

L’intervento di aumento del seno è chiamato tecnicamente mastoplastica additiva

È vero, come si usa dire scherzando, che c’è molta richiesta di questo tipo di intervento?

È assolutamente vero. 

L’aumento del seno è numericamente il II intervento – dati dell’American Academy – come numero di richieste. È chiaro che purtroppo e sempre più spesso le richieste non sono da accontentare o meglio, bisogna fare un’attentissima selezione nell’aumento del seno e dire no alle pazienti, specialmente se quando, troppo giovani, richiedono degli eccessi volumetrici o fanno comunque delle richieste che non gli permetterebbero uno sviluppo fisiologico dello stesso.

Quindi diciamo che, a livello pratico, qual’è la dinamica dell’intervento?

La mastoplastica additiva deve seguire quelle che sono le buone regole della chirurgia plastica moderna

Quindi prima di tutto la sicurezza del paziente che deve prevedere sempre la presenza dell’anestesista in sala operatoria, poi quando possibile eseguire l’intervento in anestesia locale attraverso quelli che sono i dettami dell’anestesia tumescente, cioè l’utilizzo di liquidi per creare uno spazio a livello del petto della paziente in maniera atraumatica e naturalmente non lesinare mai sulla qualità dell’impianto protesico. Oggi le ditte da usare in questo senso devono essere quelle leader nel settore a livello mondiale e non, come spesso invece accade, delle cosiddette stelle cadenti, cioè ditte che immettono sul Mercato delle protesi a bassissimo costo che non danno alcun tipo di garanzia.

L’utilizzo dell’anestesia tumescente è un’innovazione dal punto di vista chirurgico: ho pubblicato qualche mese fa un’ampio numero di casi che permettono di sviluppare l’intervento con questo tipo di anestesia che ci permette di poter mandare a casa la paziente in tutta sicurezza senza bendaggi la sera stessa dell’intervento.

Si riduce, infine, drasticamente il dolore che purtroppo in parecchi pazienti rappresenta un problema importante, dando anche la possibilità di un ritorno alla vita sociale, lavorativa e quotidiana relativamente molto rapido.

Quali sono, dunque, le ultime novità in questo senso esistenti a livello tecnologico?

A livello tecnologico, quello che sta cambiando un po’ il volto della mastoplastica additiva è proprio l’uso dell’anestesia tumescente, che sfrutta un sistema di pompe peristaltiche che permettono un modo rapido e sicuro di creare un’idrodissezione a livello dei tessuti per poi poter ospitare le protesi.

Inoltre, non va sottovalutato lo sviluppo costante e continuo da parte delle case farmaceutiche per mettere nelle mani del chirurgo e nei corpi delle pazienti delle protesi sempre più sicure.

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