Guarda bene la bollettaOcchio alle proposte telefoniche!

Sono quasi tutti ragazzi, quelli che vi telefonano, con accento straniero e italiano stentato; propongono di fornirvi gas e luce, a prezzi che non capite, promettendovi considerevoli risparmi. Sono...

Sono quasi tutti ragazzi, quelli che vi telefonano, con accento straniero e italiano stentato; propongono di fornirvi gas e luce, a prezzi che non capite, promettendovi considerevoli risparmi.

Sono pagati per confondervi ma, se farete un paio di domande, vi accorgerete che neppure loro conoscono il tranello nel quale devono trascinarvi.

Seguono un copione, pronti a riprenderlo dall’inizio, appena farete un po’ di resistenza; sono tempi difficili ma è comunque triste che, magari per pochi euro all’ora, si prestino a dei giochetti molto più grandi di loro e al limite della truffa.

Non possono essere schizzinosi, come blaterava Fornero, e sono pagati sul numero di contratti che riescono a concludere, strappandovi, a tutti i costi, un assenso telefonico.

Telefonano prevalentemente alla sera, quasi sempre all’ora di cena, quando il titolare del contratto è sicuramente a casa, stanco e a tavola, non chiedono neppure scusa per l’orario, ma partono imperterriti con la loro musichetta.

Neppure la presentazione è chiara: provate a chiedere chi sono, chi li manda e quali responsabilità hanno.

E fateci caso: le proposte di subentro di tutti i potenziali fornitori arrivano puntuali, tutte insieme, ogni tre mesi. Ci sarà una ragione, no?

La missione è accalappiare il pollo, anziano o inesperto, e punta solo alla registrazione delle condizioni che vi hanno torbidamente esposto e che dovranno essere ripetute testualmente.

Chi li istruisce, male e in malafede, consiglia loro diversi gradi d’interazione con il potenziale pollo che non sa mai quanto consuma esattamente e quindi non è in grado di giudicare la proposta.

Le domande iniziali sono imbarazzanti: chi è il suo fornitore, quanto spende, prenda una bolletta che la leggiamo assieme.

Se lo farete, avrete firmato la vostra condanna! Se comunicate il vostro numero di POD o di PDR, dati sensibili come l’IBAN bancario, rischiate, perché potrebbero utilizzarli per millantare un vostro assenso.

Vi promettono di tutto e di più: risparmi del 30% rispetto a quanto pagate, tariffe fisse per anni, buoni per l’acquisto di carburanti, punti per la spesa, manutenzioni e assicurazioni, ma dovete resistere!

Quando poi vi chiedono di registrare l’accettazione delle clausole contrattuali, facendo attenzione, vi accorgete che state per confermare condizioni diverse da quelle che vi hanno esposto o ci sono delle nuove clausole, delle quali non vi avevano avvisati. Chiedete chiarimenti durante la registrazione e vedrete quello che succede!

Numerosi i trucchi: quello di offrire una tariffa bassa, ma indicizzata a un valore “di riferimento” molto basso oppure una tariffa fissa, più alta dei prezzi di mercato, giustificandola con i rischi di guerre e carestie.

Non dovete farvi cogliere impreparati: è il compratore che deve ricercare le condizioni a lui più favorevoli e non il venditore a proporle!

La prova che qualcosa non va, la avrete se dimostrerete di conoscere il tema e, in questo caso, l’interlocutore sarà pronto a presentarvi una proposta migliorativa. 

Non cambiate contratto per pochi euro all’anno, restate nel servizio tutelato, se ancora ci siete, costa meno!

Se n’è accorta anche AEEG, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, e dopo anni di truffe e raggiri, sta cercando, solo ora, di porvi rimedio.

www.edoardobeltrame.com

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