Via Frisi 3, Milano
Piccola premessa (forse necessaria): questa volta sono di parte, indubbiamente più del solito, perché qui sono stata per un breve periodo dall’altra parte del bancone, una comparsa insieme ai protagonisti fissi che sorridono qua sotto.
E per la prima volta sono contenta di dirlo, perché l’altra metà di Turnè, quella oltre al locale e ai cocktail, è fatta dalle belle facce che ci stanno dentro, dalla tranquillità delle luci soffuse che passa in mezzo ai tavoli e attraverso i discorsi tra amici.
L’atmosfera è di quelle giuste per svoltare un giornata qualunque, con uno spritz e qualche amico di fianco a qualche poster che ammicca dall’alto.
Turnè è il bar di sempre, dove già dall’inizio di via Frisi inizi a allungare l’occhio per vedere se c’è qualcuno che conosci.
E poi per ultimo, ma sicuramente non meno importante (perché è stato lui a farmi entrare la prima volta), c’è un ET suicida che sta serio di fianco alla vetrata. Un casuale ossimoro insieme al posto che si apre subito oltre il suo gomito.
Fotografia: Giovanni Nardi
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