Viale Vittorio Veneto 30, Milano
Mi sono sempre chiesta perché da un certo momento in poi sia diventato un pregio per un qualsiasi posto il fatto di “non sembrare a Milano”. E lo stesso vale per le varie serate, locali, eventi, qualsiasi cosa si possa scrivere una recensione.
Il valore aggiunto di molti posti starebbe, secondo questa logica, nella boccata d’aria che si respira in un angolo di città diverso dallo stereotipo classico del grigio dilagante, dell’aria un po’ modaiola (che poi, spesso lo è ancora di più che nella media. E quindi si a passa a un “sembra di essere a Berlino/Londra/New York/e macedonia varia”) e della scarsa qualità a prezzi sempre troppo alti.
Mi fa spesso sorridere pensare sempre più spesso a quanti posti scopro che, secondo questa linea, sarebbero perfetti per beccarsi un’ affermazione di questo tipo. E quindi o Milano è fatta per la maggior parte di posti che non le appartengono (visto che come al solito i clichè corrispondono solo a un piccolo pezzetto di realtà), o magari siamo noi a non aver voglia di spostarci dal tavolino in fondo a destra del bar di Pippo, quello all’angolo sotto casa. E poi ci stupiamo che esistano posti belli nella parallela, dove però non abbiamo mai girato l’angolo per guardare.
Questo è proprio uno di quei tipici posti, facilmente etichettabile come eccezione alla regola.
Una piccola bottiglieria a una vetrina, di quelle che se sei nato agli anni ottanta in poi hai visto solo in cartolina.
Di giorno è aperta per l’asporto, di sera anche per fermarsi a bere lì.
I tavoli sono grosse botti sulla larga sponda pedonale di Viale Vittorio Veneto, e in mezzo a ognuno c’è un ombrellone bianco che cresce come un fiore arrivando fino alle fronde degli alberi.
Dentro spuntano le grosse damigiane verde scuro circondate dal vimini intrecciato stretto, e le risate del ragazzo che ha immaginato la vineria così com’è ora, e che in mezzo alle chiacchiere trasmette tutta la sua passione.
L’idea è semplice: un posto tradizionale, condito con ingredienti tipici italiani e servito in un una bottiglia fresca o su un tagliere.
Dall’altro lato del tavolo altri gruppi di amici, altre voci, altri racconti. Il bello della vineria è la tranquillità che trasmette quella piccola vetrina e quelle botti di legno spesso. E forse è un po’ vero che non te lo aspetteresti dietro i grattacieli di Repubblica, che un posto così non centra nulla con quello che sta proprio dietro le sue spalle.
Però Milano è anche queste piccole sorprese, nascoste al punto giusto da stupirti quando le scopri.
Fotografia: Giovanni Nardi
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