Guarda bene la bollettaL’Ucraina ci costerà 5 miliardi di $ all’anno, solo di gas!

A fine ottobre cominciamo a utilizzare il gas degli stoccaggi. Senza un prestito ponte all’Ucraina, per farle pagare il gas che deve ai Russi, questo inverno mancherà all’Europa il 15% del suo fabb...

A fine ottobre cominciamo a utilizzare il gas degli stoccaggi.

Senza un prestito ponte all’Ucraina, per farle pagare il gas che deve ai Russi, questo inverno mancherà all’Europa il 15% del suo fabbisogno; non è chiaro, invece, quanto ne mancherà a noi, forse il 30% e sarebbe un grosso guaio.

Forse abbiamo guardato a ovest troppo presto, ma ce lo chiedevano Europa e gli USA, pronti a darci il loro gas da scisto tra cinque anni. Al governo sono confusi: vogliono fare male a Putin uscendo da South Stream e utilizzare maggiormente i gasdotti spagnoli.

Al di là delle schermaglie sui prezzi tra Russi e Ucraini, che non riguardano noi europei, perché paghiamo il gas molto meno degli Ucraini, la posizione dei Russi è cristallina: non dare più il gas a credito, senza che venga onorato il debito pregresso, che ammonta a 5,5 miliardi di $.

Tanto costerà all’Europa, scaldare noi e l’alleato Ucraino e, vista la situazione economica ucraina, bisognerà anche consolidare quest’uscita in futuro.

I Russi invece sono abituati al freddo, le sanzioni fanno più male a noi che a loro e in più scalderemo l’ Ucraina.

Da giugno la Russia non dà più gas all’Ucraina, che sta usando gli stoccaggi e non può bruciare carbone, perché le miniere non sono più accessibili a causa del conflitto.

Gli europei, che sostengono il governo ucraino, con l’aggravante che l’economia del paese è crollata, pretendono che la Russia riprenda a fornire gas a credito all’Ucraina. In altre parole, vorrebbero che l’Ucraina perseguisse politiche anti-russe, aspettandone il sostegno.

La situazione resta quindi di pericoloso e imbarazzante stallo e, a meno di un improvviso sblocco, non è chiaro come l’Ucraina possa superare l’inverno né, senza l’aiuto della Russia, come la sua economia possa stabilizzarsi.

Data la crisi economica, sempre più grave anche in Europa e la forte pressione sui bilanci nazionali, sembra infatti difficile per gli europei permettersi un tale impegno.

I segnali dei Russi, come visto a Milano, sono chiari, ma Europei e Ucraini stentano a recepirli; nel frattempo la situazione in Ucraina continua a deteriorarsi e da noi fa ancora caldo.

www.edoardobeltrame.com

X