GloβRosetta vs Interstellar: il reale e l’immaginario

Sui social è sempre più virale l’idea che la missione Rosetta è fallita e la delusione, fuori dall’ambiente scientifico, ha ceduto il passo a diffidenze e polemiche. Il lander Philae atterrato mal...

Sui social è sempre più virale l’idea che la missione Rosetta è fallita e la delusione, fuori dall’ambiente scientifico, ha ceduto il passo a diffidenze e polemiche.

Il lander Philae atterrato malfermo sulla cometa 67P si è spento ieri con poche probabilità di riaccensione. Per i fisici, i dati raccolti serviranno comunque a fare utili accertamenti astronomici ma l’opinione, chiamata a seguire l’atterraggio in streaming, si aspettava scoperte sensazionali. Così, dopo l’annuncio dei primi problemi della missione, una fronda reazionaria si è impuntata sui costi stellari delle missioni spaziali.

A questo punto, una rivista scientifica ha scelto di rispondere alle speculazioni con un’infografica comparativa. Risultato? Costa due volte di più vedere al cinema il film Interstellar che 10 anni di contributo per la missione Rosetta. Tanto per ridimensionare le cose.

Ma in tempi di crisi anche la scienza arriva a sembrare una spesa superflua. E’ lo stesso pregiudizio che nell’ultimo film dei Nolan ha portato la Nasa a diventare un ente clandestino. Fa ridere ma fa anche riflettere.

Certo dopo Interstellar, il traguardo della missione Rosetta sembra infimo, colpa di un’epoca combattuta tra immaginario e reale. Eppure già solo il fatto che Philae viaggerà sulla cometa tra Giove e Nettuno nella sua lenta e saltuaria spinta verso il sole, ha qualcosa di estremamente arricchente per la coscienza.

Una cometa è un corpo instabile oltre che precario, una specie di commesso viaggiatore in balia di varie influenze orbitali. Ecco perché il salto della missione Rosetta non è solo scientifico ma anche culturale: un piede su una cometa crea un cambio notevole di percezione.

Qual è la differenza tra l’atterraggio 60 anni fa sulla luna e quello sulla cometa? La discontinuità della traiettoria.

Al di là del fatto scientifico, la differenza è enorme: per la prima volta una macchina costruita dall’uomo atterra su un oggetto – per quanto minore – relativamente indipendente, cioè non completamente sottomesso ad un’unica forza gravitazionale.

E’ importante, significa che la missione Rosetta ci sospende un attimo dalla nostra condizione esistenziale, dal prestabilito, dal fato che regola l’universo.

Perciò, tutto sommato, anche se ieri era l’ultimo contatto con Philae, la missione Rosetta è stata una bella boccata d’aria.

(scritto da Raja El Fani)

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