Le dichiarazioni di Aleksej Miller, il capo di Gazprom non lasciano dubbi: per gli europei che si scaldano anche con il gas, e quindi anche per noi, potrebbe essere un inverno indimenticabile.
L’invito di Miller è di coprirsi bene e prepararsi a uscire di casa per comprare il gas.
Cancellato definitivamente il gasdotto South Stream, anche se il nostro ministero sembra ora possibilista dopo averlo chiaramante osteggiato, l’idea dei Russi è di tagliare fuori l’Ucraina dal transito del gas verso l’Europa.
In questo caso, restano due i gasdotti utilizzabili: il Nord Stream, dal Baltico direttamente in Germania ( i tedeschi sono previdenti ) e il Blue Stream dalla Russia in Turchia, attraverso il Mar Nero.
Se potrà pagarlo, il che è molto improbabile, i Russi forniranno il gas all’Ucraina solo per i suoi consumi interni e, come già fatto, li scalderemo con le nostre garanzie bancarie. La Saipem, che aveva ottenuto due contratti per 2,4 miliardi di euro, deve ora mettere in conto 1,25 miliardi di mancati ricavi.
Il braccio di ferro tra Russia ed Europa è solo agl’inizi e le sanzioni europee non stanno ottenendo i risultati sperati mentre l’inattesa cancellazione di South Stream, proprio da parte dei Russi, è destinata a diventare più di una sanzione. Potrebbe essere anche un bluff ma sono loro ad avere il gas e non noi.
Il nostro governo credeva che facendo uscire ENI da South Stream, del quale aveva un quota del 20%, avremmo “fatto male a Putin” ( citazione infelice di Mucchetti) ma la prima mano di questo pericoloso poker non è andata così.
Se, come previsto, si ridurrà ulteriormente il flusso di gas dal nord-africa, dovremo coprirci meglio.
Nel dubbio, meglio comprare gasolio: oggi conviene!
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