ItaliAmoNon esistono kamikaze di 10 anni, ma solo altre vittime innocenti

Bambine di 10 anni a cui viene legata una cintura imbottita di tritolo e che si fanno esplodere non sono delle kamikaze ma altre vittime del terrorismo, tanto quanto i morti nelle esplosioni. E c...

Bambine di 10 anni a cui viene legata una cintura imbottita di tritolo e che si fanno esplodere non sono delle kamikaze ma altre vittime del terrorismo, tanto quanto i morti nelle esplosioni.

E chiunque sostenga che esistano dei “kamikaze” di 10 anni è semplicemente uno stupido o un pessimo giornalista.

A quest’età si dovrebbe poter solo vivere spensierati e felici, pensando esclusivamente a giocare, ridere ed alla gioia degli abbracci di mamma e papà. Non certo esser costretti ad una breve vita di terrore e follia al punto che un adulto, colui che invce dovrebbe proteggerne la fanciullezza e l’innocenza, gli leghi in vita una cintura imbottita di esplosivo e le dica poi di premere il bottone che le farà saltare in aria. Uccidendole in modo atroce così come gli altri innocenti coinvolti in un folle atto di insensato terrorismo.

Non ci sono giustificazioni per chi sfrutta i bambini figuriamoci per chi li trasforma in macchine di morte. Non esistono azioni più riprovevoli che violentare l’innocenza di un bambino.

Questa poesia di Khalil Gibran credo esprima meglio di ogni mia parola lo straziante senso di frustrazione, vergogna ed impotenza che proviamo dinanzi ciò che sta accadendo in Nigeria, e non solo.

E una donna che reggeva un bambino al seno disse:

Parlaci dei Figli. 

E lui disse: 

I vostri figli non sono figli vostri. 

Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa. 

Essi vengono attraverso di voi,
ma non da voi,
e benché vivano con voi non vi appartengono. 

Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
essi hanno i loro pensieri. 

Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
esse abitano la casa del domani,
che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno. 

Potete tentare di essere simili a loro,
ma non farli simili a voi:
la vita procede e non s’attarda sul passato. 

Voi siete gli archi da cui i figli,
come frecce vive, sono scoccate in avanti. 

L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito,
e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. Affidatevi con gioia alla mano dell’Arciere; 

poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell’arco.

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