E’ una settimana intensa questa per Milano, milanesi e infiltrati: se non si è abbastanza #smart e #multitasking potremmo rischiare il #burnout.
Prima di tutto, dobbiamo scegliere il nostro hashtag: #fashionweek o #socialmediaweek?
Da lunedì 23 a venerdì 27 #geek e smanettoni trovano pane per i loro denti nella terza edizione della #SMWmilan (hashtag ufficiale!), la settimana dedicata ai #socialmedia, che in quest’edizione si svolge in contemporanea in sette città del mondo (Milano, Copenhagen, Amburgo, New York, Jakarta, Lagos, Bangalore). Il tema globale dell’evento è ‘La mobile class. Il digitale e la società che cambia’.
A Milano la SMW è stata organizzata anche quest’anno da Hagakure, agenzia di digital marketing del Gruppo Dnsee, con il patrocinio del Comune. In programma ci sono 50 eventi, che si svolgono tra Palazzo Reale, la Mondadori Megastore in Piazza Duomo e la Sala Leonardo in Expo Gate. Alcuni laboratori più operativi si faranno invece nella nuova libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele. Tutti gli eventi, eccetto quelli in Rizzoli, potranno essere seguiti in live streaming sul sito www.socialmediaweek.org/milan
Dieci sono i macro-temi degli eventi in programma:
1) Futuro del lavoro (come gli strumenti digitali cambiano il modo di lavorare e creano nuove figure professionali);
2) Storytelling con focus sui video (YouTube, Snapchat, Vine, Instagram);
3) Startup e innovazioni tecnologiche anche in settori come finanza e sanità;
4) Industria creativa(cambio del rapporto tra artisti e pubblico e trasformazione delle industrie nel settore);
5) Media e Advertising (come le aziende comunicano con il proprio target di riferimento e quali strumenti hanno a disposizione per farlo);
6) Politica e Leadership (digital reputation, il divario tra politica e innovazione digitale);
7) Lifestyle e Wellness (retail e mobile payments, fashion, salute e sport);
8) Education (rapporto tra educazione e innovazione tecnologica);
9) Society (privacy, turismo, pari opportunità);
10) Far East/China (le innovazioni che vengono da Est e come fare business con i mercati del Far East).
Non pensiate però che la SMW sia solo per gli addetti ai lavori: l’essenza della manifestazione è che tutti siamo immersi nel flusso dei social media, che lo si voglia o no. Chi pensa di starne fuori è, nel migliore dei casi, un illuso (come si evince dalla scena madre del film neo-pluripremiato agli Oscar ‘Birdman’, in cui una eccezionale Emma Stone dice al padre Michael Keaton che lui, che snobba Twitter, i blogger, Facebook e compagnia bella, non è niente, nonostante sia stato una superstar cinematografica e si appresti a debuttare come regista a Broadway, ma questa è un’altra storia).
Il programma degli eventi è consultabile qua:
http://socialmediaweek.org/milan/schedule/
Molti sono già full ma se siete particolarmente interessati a partecipare il consiglio è di provare ad andare comunque, con un po’ di anticipo… e mostrarvi zelanti.
Mercoledì 25 comincia invece Milano Moda Donna, che presenta le collezioni donna autunno inverno 2015. Tra le novità importanti di questa edizione c’è la prima collezione donna del nuovo direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, subentrato a Frida Giannini (sfilata alle ore 15 di mercoledì in Piazza Oberdan 2/B). Ci sarà inoltre la prima sfilata milanese di Philosophy, il brand del gruppo Alberta Ferretti che è sempre stato presentato a New York, e che vede anche il debutto del nuovo direttore creativo Lorenzo Serafini. Infine, la settimana sarà chiusa dalla sfilata di Armani lunedì 2 marzo. Con questa chiusura, voluta da Armani stesso, la fashion week è spalmata su sei giorni forti, evitando il restringimento a quattro giorni e mezzo che c’era stato lo scorso settembre e che aveva penalizzato i designer che si trovavano a sfilare ‘in coda’ ai big, con ripercussioni negative sull’intero sistema.
Giorgio Armani, tra l’altro, aprirà anche Expo 2015, celebrando con una grande sfilata i 40 anni della sua azienda e l’apertura dell’Armani/Silos.
Marco Massarotto, guru dei social e fondatore di Hagakure, ha suggerito in apertura della SMW l’importanza di essere #smartcitizens prima di creare delle #smartcities: Armani dà il buon esempio, lui sì che è uno smart citizen. Non a caso lo chiamano Re.