Un think tank americano che si chiama Cato Institute ha prodotto una classifica interessante che mette in ordine le nazioni del mondo secondo il tasso di miseria, un tasso calcolato sommando i dati sulla disoccupazione, quelli sui tassi di prestito e quelli sull’inflazione e sottraendo all’aggregato il prodotto interno lordo pro capite.
In questa speciale classifica noi ci siamo piazzati 55esimi, con un Misery Rate di 18,08, ovvero siamo il 55esimo paese più miserabile del mondo. A pesare sulla nostra miseria è soprattutto il tasso di disoccupazione.
Il valore assoluto della classifica — come di ogni classifica — è nullo, il dato interessante è chiaramente quello relativo. E allora scopriamo che abbiamo un tasso di Miseria doppio rispetto agli Stati Uniti, che sotto di noi in classifica ci sono paesi che, nella nostra fervida e nostalgica immaginazione dei faasti che furono, riteniamo ancora più miserabili di noi. Qualche esempio? La Romania (16,75), il Marocco, (14,75), il Vietnam (15,02), la Malesia (7,36).
Ogni classifica lascia il tempo che trova, chiaro, ed è meglio essere 55esimi che nei primi venti — come Grecia (19esima con 32,02) o ancor peggio, come la Spagna (16esima con 34,32, superando di poco la 17esima, i Territori palestinesi) — però due pensieri facciamoceli su.
Ah, questa è la classifica:
(Sono arrivato a questa classifica grazie a Pier Luca Santoro che dal suo account twitter, @pedroelrey, l’ha fatta girare. In generale vi consiglio di seguirlo, è uno in gamba)