Nuovo importante primato per la Regione Basilicata: i carburanti sono i più cari d'Italia. Lo attesta la rubrica del quotidiano, 'La Staffetta', che si occupa di monitorare i prezzi dei carburanti ...
Nuovo importante primato per la Regione Basilicata: i carburanti sono i più cari d’Italia. Lo attesta la rubrica del quotidiano, ‘La Staffetta’, che si occupa di monitorare i prezzi dei carburanti applicati alla pompa. Quindi prezzi altissimi sia per gasolio che per la benzina.
Feroce la critica del M5S regionale sulle dichiarazioni del governatore lucano a riguardo: “Pittella, rispondendo ad una domanda da parte dei cittadini sull’elevato costo del carburante nella nostra regione – afferma Gianni Perrino, consigliere regionale penta stellato – ha scaricato letteralmente il barile sui privati che, a suo avviso, devono incentivare la concorrenza, attraverso, per esempio, la nascita delle cosidette ‘pompe bianche’ ovvero pompe di benzina senza marchio”. Ma intanto “la card carburante da poco ricaricata sta rientrando nelle tasche dei petrolieri al prezzo più alto di Italia: ecco l’ennesima beffa per il popolo lucano che si aggiunge agli effetti devastanti che le estrazioni stanno avendo sul territorio regionale”.
Dunque beffe e danni rivenienti dalle estrazioni petrolifere, come spiega Perrino, soffermandosi sul caso di Corleto Perticara: “Proprio in questi giorni, per citare l’episodio piú recente, il comune di Corleto Perticara ha vietato l’uso di acqua emunta nelle vicinanze di un pozzo di petrolio. Oramai le beffe e i danni, in questa regione, non si contano più”.
Se continuiamo a scrivere e a scavare in questa vicenda possiamo trovare tante altre prese in giro da parte del nostro presidente che nulla ha fatto per modificare l’art. 38 e che in questi giorni, assieme al suo amico fidato , l’assessore Berlinguer, sta occupando le scuole per dare una cattivissima (dis)informazione riguardante la delicata situazione petrolifera; situazione paradossale ha voluto che proprio in quelle ore, mentre Pittella affermava con una certa ostentazione che le royalties sono una mano santa per la nostra regione, che le piattaforme petrolifere hanno già portato e porteranno sicuramente ulteriori benefici economici e che questi investimenti servono soprattutto a nutrire l’aspetto formativo, scolastico, infrastrutturale e culturale della nostra regione ( regione dedita alla pastorizia, all’agricoltura, che vanta prodotti enogastronomici senza eguali, ricca di acqua e terra, non dimentichiamolo), l’Istat ha pubblicato alcuni dati drammatici dai quali si evince che la Basilicata presenta un altissimo tasso di mortalità infantile, mancanza di infrastrutture di comunicazione, percentuale di disoccupazione fra i giovani compresi fra i 15 e 25 anni, pari al 55,1%, gap sul digital devide, la Basilicata è l’ultima regione a non aver ancora la banda larga; il 31,9% della popolazione non lavora e non studia.
In conclusione il figlio di Mimì sta portando avanti una campagna assolutamente falsa, fatta di bugie, fandonie, tranelli e parole condite con promesse così contraddittorie che offendono anche l’intelligenza di chi abita quella terra.
È anche per questo motivo che nei paesi interessati dal progetto Tardiano sono nati e stanno ancora nascendo dei movimenti spontanei contro le trivellazioni, come ad esempio il Movimento No Triv Lagonegro, creato da Domenico Manzolillo e Carla Bottiglieri, due giovani, due menti che possono rappresentare, assieme ai loro coetanei, il futuro di questa regione tanto cara e amata.
Molteplici sono le iniziative in programma portate avanti dal Movimento, la prossima avrà come data il 13 marzo a Lagonegro e vedrà la partecipazione di molti relatori, tra cui anche la professoressa Colella oltre che del Movimento Salute e Benessere di Lauria.
Attenzione ai lupi quindi. Ovunque andranno le trivelle, i briganti saranno presenti a difendere con le unghia e con i denti la propria terra.