(foto Sean Gallup/Getty Images)
«Voglio andare all’Expo per mangiare le cavallette». Era decisissimo Samuele, 9 anni, qualche giorno fa. Tutto merito di una leggenda metropolitana che sta viaggian...
(foto Sean Gallup/Getty Images)
«Voglio andare all’Expo per mangiare le cavallette». Era decisissimo Samuele, 9 anni, qualche giorno fa. Tutto merito di una leggenda metropolitana che sta viaggiando veloce come il vento: quella secondo cui, appunto, all’esposizione universale ci siano insetti commestibili. «Lo chiedono in tanti, soprattutto dai bambini – ci hanno detto in uno dei tanti punti informazione nei pressi del Decumano -. Li potete trovare al padiglione della Thailandia». Un cartello all’ingresso del negozi adiacente all’edificio espositivo thailandese alimentava la leggenda: “Cibo del futuro 2 euro”. All’interno, invece, spiegavano ai vari visitatori che chiedevano informazioni che bisognava avere pazienza: «Le cavallette arriveranno, ma ora sono ferme alla dogana».
Basta una piccola verifica con l’Agenzia delle Dogane per capire però che è solo un modo per creare aspettative destinate a essere deluse. Così le Dogane, in risposta a una domanda de Linkiesta: «il Commissariato Generale della Thailandia non ha effettuato, al momento, alcuna spedizione di cavallette verso l’Italia con destinazione Expo Milano 2015. Pertanto non esistono “spedizioni di cavallette da mangiare ferme in dogana”».
Solo una bufala? Sembra di sì: «Sentito il medesimo Commissariato Generale attraverso il Country Officer della società Expo 2015 – continuano dalle Dogane -, risulta che la Thailandia ha solamente manifestato all’Autorità Sanitaria competente l’intenzione di importare cavallette. Peraltro, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli è presente presso il Centro Servizi per i Partecipanti Expo dove fornisce assistenza e informazioni in merito alle operazioni doganali a tutti i Partecipanti che lo richiedono, anche al fine di prevenire o risolvere ogni eventuale problema. Presso tale ufficio e presso altri uffici di questa Agenzia non è mai giunta alcuna segnalazione di difficoltà da parte del Commissariato Generale della Thailandia».
Ma è possibile che prima o poi le cavallette arrivino e siano vendute al pubblico? Per avere una risposta è stato necessario chiedere lumi al ministero della Salute. In breve, sarebbe possibile ma non è giunta alcuna richiesta.
Il ministero, a farla un po’ più lunga, spiega che non esiste una normativa dell’Ue che disciplina la materia e che ciascuno Stato decide per sé. L’Italia ha detto no: «A differenza di alcuni Paesi dell’Ue, nel nostro Paese, ad oggi, non è consentita la commercializzazione e il consumo per uso alimentare di questi prodotti e di altri prodotti particolari non disciplinati da norme dell’Ue (es. carne di coccodrillo)».
Però l’Expo vale bene un’eccezione. «Per l’ Evento Expo 2015, tuttavia – continua la risposta del Ministero – è stato predisposto uno specifico Regolamento (Regolamento UE n. 329/2015) che, al fine di consentire la presenza alla manifestazione delle varie culture alimentari dei numerosi Paesi partecipanti, consente a determinate condizioni, di poter autorizzare per il consumo esclusivo all’interno dei padiglioni espositivi (con divieto di commercializzazione all’esterno) alimenti che rispettano i requisiti di sanità pubblica solo del Paese di origine. Tale possibilità non determina automaticamente la concessione dell’autorizzazione al consumo all’ interno del sito espositivo, da parte del Ministero della Salute, di tutti i prodotti proposti dai Paesi partecipanti».
Qualche richiesta è arrivata, come quella di mangiare carne di coccodrillo. «Nel caso della carne di coccodrillo – spiegano dal Ministero – dopo la richiesta avanzata dallo Zimbabwe, è stato predisposto un protocollo analitico su campioni preliminarmente inviati in Italia sui quali sono state effettuate 140 analisi di laboratorio microbiologiche e chimico-tossicologiche, che hanno dato tutte esito favorevole. Solo dopo tale verifica è stata concessa l’autorizzazione». Siamo aspettando da Expo 2015 spa conferme sul fatto che sia davvero già disponibile.
«Per quanto riguarda, invece il consumo di insetti nell’ambito di Expo – continua il Ministero – ad oggi, non abbiamo ancora ricevuto richieste ufficiali dai Paesi partecipanti ma qualora venissero avanzate si procederà analogamente a quanto fatto per la carne di coccodrillo, sottoponendo campioni del prodotto, che si intende destinare al consumo, ad approfondite analisi di laboratorio per escludere rischi per la salute umana».
Insetti commestibili nel “Supermercato del futuro” all’interno di Expo 2015 (foto Fabrizio Patti / Linkiesta)
Chi volesse almeno vedere come sono fatti gli insetti da mangiare, ne può vedere qualcuno esposto in vetrina nel “Supermercato del futuro” nel padiglione gestito dalla Coop. Guardando le cavallette che ricordano delle noccioline e uno scorpione di 5 centimetri da sgranocchiare, però, ci si mette poco a farsi una ragione della mancata vendita al negozietto thailandese.