Qualche giorno prima della partenza, ha imparato finalmente a dire la meta: “Baden-Baden”. Lo ha ripetuto divertito, credendo fosse forse l’inizio di una specie di filastrocca.
Un aereo, poi, lo ha fatto atterrare lì e Tancredi era molto contento, perché a distanza di meno di un mese tornava in Germania.
Baden-Baden è famosa per le sue acque termali e per il casinò che, secondo Marlene Dietrich, era “il più bello del mondo”.
Entri in questa città ai margini della Foresta Nera e ti scordi di tutto il resto. Ricca, piccola, piena di parchi, elegante e silenziosa. Gli antichi romani si sono bagnati nelle sue acque termali; nell’800 è divenuta la meta più ambita dalla noblesse del Vecchio Continente e oggi i cartelli in russo sparsi dappertutto, la dicono lunga sulla nazionalità della maggior parte dei turisti che arrivano qui.
Volevamo far sperimentare le terme a Tancredi ma il nuovo regolamento le vieta ai bambini al di sotto dei 7 anni, così…a zonzo tutto il pomeriggio, ad appiccicare le manine sulle vetrine di pasticcerie da sogno per vedere da vicino torte golosissime e asparagi di cioccolato bianco; a correre nei parchi lungo il fiume con le giostre di legno a forma di coccodrillo; a scovare nelle viuzze del centro i negozi di giocattoli, quei pochi rimasti aperti nonostante fosse la festa dei lavoratori.
A turno, noi grandi, ci siamo goduti l’oblìo che solo una piscina riscaldata immersa nella Foresta Nera può regalarti, mentre fuori piove e tu, immerso nell’acqua, ti godi le gocce che arrivano dal cielo.
Acqua sopra e sotto, in una sorta di condizione primordiale che lascia senza fiato.
Volevamo insegnare a Tancredi cosa fossero le terme, tuffandolo in una di queste bellissime piscine, ma questa volta l’esperimento è fallito, vorrà dire che aspetteremo i suoi 7 anni.