Hic sunt lupi4 maggio 2015. Discesa nei gironi infernali di Viggiano

4 maggio 2015   Oggi il No Triv Lagonegrese è stato a Villa d'Agri, ultima tappa del ‪#‎notrivbiketour‬ inserito nel progetto ‪#‎terredipassaggio‬, organizzato dai no triv Irpinia. Un progetto mira...

4 maggio 2015

Oggi il No Triv Lagonegrese è stato a Villa d’Agri, ultima tappa del ‪#‎notrivbiketour‬ inserito nel progetto ‪#‎terredipassaggio‬, organizzato dai no triv Irpinia. Un progetto mirato, ben pensato e molto efficace, che ha visto sfilare ragazzi in sella alle proprie biciclette, avendo cura di raccogliere le bellezze che il nostro Appennino meridionale può vantare, documentando tutto con filmati e foto.

La tappa principale si è svolta presso il centro oli di Viggiano, simbolo emblematico ormai della nostra terra, la Basilicata. 
Questo mostro è adibito al trattamento del petrolio estratto dalle ampie riserve rinvenute nel sottosuolo della Val d’Agri e quella presente a Viggiano è la più grande piattaforma petrolifera dell’Europa continentale. 

L’arrivo è stato sicuramente indimenticabile. Il tanfo che si respirava, nonostante la giornata piuttosto ventosa, era insopportabile. Idrogeno solforato che ha un odore molto simile al puzzo di zolfo, mischiato al tanfo di gas e metalli. Ammetto che è stato molto difficile, per qualche secondo, respirare o trattenere conati di vomito. 

Quando siamo arrivati giù, nel fondovalle, al parcheggio del centro oli, vi erano soltanto due vigilanti che ci hanno impedito di sostare sul suolo di proprietà Eni, togliendoci anche la possibilità di scattare foto. 
L’occasione di scambiare qualche parola, però, non è mancata, ed è tranquillamente trapelato fuori che i due dipendenti addetti alla vigilanza non arrivano a percepire neanche 1000€ al mese ma sono esentati dal pagare il ticket per effettuare controlli sulla salute – ricordiamo che dalle canne fumarie fuoriesce in continuazione idrogeno solforato potenzialmente dannoso per la salute dell’uomo, idrogeno respirato in continuazione, oltre che dai dipendenti e dalla popolazione, anche dai vigilanti che effettuano i turni di lavoro al di sotto della piattaforma senza indossare alcuna protezione. 

L’impressione finale, personalmente, è paragonabile ad un racconto di Edgar Allan Poe. La paura e lo sgomento nel vedere quelle scene così inquietanti ed alla luce del sole, hanno destato in me molta preoccupazione e rabbia. 

Salendo poco più su dal centro oli abbiamo trovato campi perfettamente coltivati e arati, con case l’una accanto all’altra, abitazioni in cui vivono agiatamente nuclei familiari, rassegnati ed ormai inglobati in questa tremenda realtà che è diventata, per loro, normalità.

Leggere un articolo, leggere i pensieri di chi vive in questa terra avvelenata, non basta. 

Un giro a Viggiano lo consiglierei un po’ a tutti, almeno una volta nella vita, per capire di cosa stiamo parlando e a cosa lo Sblocca Italia ci ha destinati.

‪#‎notrivlagonegrese‬
‪#‎notriv‬

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