Basilicata, Viggiano, centro oli.
Quando una telecamera diventa l’arma più pericolosa
Martedì 16 giugno 2015, Maurizio Bolognetti, giornalista lucano noto per le sue inchieste ambientali in Basilicata, si era recato nell’area industriale di Viggiano, precisamente al Cova, per continuare il suo reportage dal titolo “Buchi per terra” e per verificare una denuncia secondo la quale esiste una perdita d’acqua di scarto petrolifero da un serbatoio.
Ricordiamo: Maurizio era ‘armato’ di telecamera.
Una volta arrivato al centro oli, il giornalista e segretario dei Radicali Lucani ha incontrato una pattuglia dei carabinieri, quasi ad aspettarlo, militari che gli hanno chiesto subito i documenti per identificarlo. Non è una novità se accade qualcosa del genere. Ricordiamo che nel 2010 lo stesso Bolognetti fu trattenuto in caserma perché si volevano conoscere le fonti di alcuni articoli in cui si denunciava l’inquinamento delle acque del Pertusillo.
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Ma proseguiamo il racconto.
Durante il controllo, apparentemente normale, si scatena l’inverosimile. Il militare della CC di Viggiano invita Maurizio ad abbassare la telecamera ( neanche fosse un’arma nucleare): ” Lei sta filmando? È importante che lei non filmi!” Sono queste le battute che si susseguono, una dopo l’altra, nel frammento di video girato da Bolognetti, della durata di 0.22 secondi, che sta facendo il giro del web.
Ad un certo punto il maresciallo avvicina la mano alla fondina, inizia a slacciare la cinghia protettiva ed esclama: “Non mi sono spiegato!” Negli ultimi concitati secondi si può notare la mano del militare che inizia a slacciare la fondina, un Maurizio sconcertato e un carabiniere così sfacciato che alla domanda del giornalista: ” Lei ha slacciato la fondina della pistola?” ha risposto con fare ironico e derisione: “Si è slacciata da sola!”
Questa è la Basilicata, una terra fatta di intimidazioni, minacce, promesse e illusioni. Una terra ove l’onesto non ha potere, non ha voce e nemmeno forza. Una terra ove il più forte ha sempre la meglio ed il comando su tutto. Una terra quasi senza speranza che ha paura dell’informazione, della verità.
Una terra dove i deboli sono destinati a morir tacendo. O come recita il poema di Costantino Nigra, Usi Obbedir Tacendo e Tacendo morir.
di seguito il video: https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=noiA_9Z1XZE