Venerdì 5 giugno ho partecipato a “Careers of the Future” il primo evento organizzato nella sede dell’Università Bocconi da Mentors4U. Mentors4U è una iniziativa no profit che aiuta i giovani a identificare i percorsi professionali più adatti alle loro capacità, attraverso un percorso strutturato di mentoring. Si è trattato di un bell’incontro tra studenti, giovani imprenditori e manager in cui si è articolato un dibattito su quali competenze occorrono ai giovani di oggi per poter essere i leader del futuro.
È stato sottolineato nella discussione che un buon leader è una guida capace di ispirare, influenzare, motivare, dare fiducia e diffondere positività al team di cui è a capo. Per arrivare a essere leader occorre lavoro, preparazione, empatia, ma un ruolo speciale nella sua crescita e nella sua formazione è ricoperto dalla ricerca costante di punti di riferimento, figure senior, “mentor”, a cui ispirarsi, dal quale apprendere le competenze necessarie, i comportamenti, le priorità alla base della leadership.
Queste considerazioni a mio avviso possono essere attuabili sia in campo manageriale che in quello imprenditoriale. Mi trovo spesso in disaccordo con chi sostiene che essere imprenditori sia una dote innata, con i sostenitori del partito “imprenditori si nasce”. Tra la tipologia di individuo che nasce imprenditore e non potrebbe far altro che l’imprenditore da una parte, e il tipo di individuo che nasce per fare il dipendente/manager e ha bassa attitudine al rischio e alla costruzione di nuove realtà dall’altra, vi sono cento sfumature di grigio. Imprenditori si può anche diventare, e la chiave in questo senso penso si possa rintracciare in una formazione specifica che faccia emergere la bellezza del costruire da zero, che instradi in percorsi virtuosi l’attitudine al rischio e alla sfida propria dell’imprenditore.
Ma allora, quando è più fruttuoso agire per far emergere il talento imprenditoriale nei giovani? Nel periodo post-universitario? Durante l’università? O addirittura prima, tra i banchi di scuola, quando si formano le prime propensioni e prendono forma quelle passioni che ci accompagnano come leit-motif dell’esistenza?
Sento l’esigenza di lanciare una scommessa ambiziosa, di portare la discussione molto più alla radice: è possibile pensare a dei processi di formazione imprenditoriale oltre che professionale che possano iniziare già tra i banchi di scuola? Prima del mondo del lavoro, prima dell’università, potrebbe essere la scuola quella fucina di talenti in grado di sfornare gli imprenditori e i manager di domani?