“Alcuni consigli per un buon uso dell’energia elettrica”.
Sembrerebbe il titolo di un pamphlet redatto dai volontari del WWF Italia, o di un convegno organizzato da Greenpeace nel centro di un parco cittadino, per sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche del global warming e degli sprechi energetici.
Invece è un post su Facebook di mercoledì 8 luglio firmato A2A S.p.A. – la multiservizi partecipata dai Comuni di Milano, Brescia e Bergamo che produce, vende e distribuisce energia elettrica e gas in Italia e all’estero.
A Milano, nel mercato dell’energia, A2A detta legge. Tranne che nei giorni in cui si verificano black out sulla rete, come avvenuto nella giornata di lunedì 6 luglio in varie aree e quartieri della città. Da via Bovisasca fino a viale Molise, passando per Tortona e Savona, interi palazzi o abitazioni sono rimaste senza forniture energetiche per diverse ore e i vigili del fuoco hanno registrato un picco delle richieste di soccorso dentro gli ascensori dei condomini.
La società, strigliata nelle ultime ore anche dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha chiesto scusa alla cittadinanza, specificando tuttavia che lunedì si sono toccati i 40 gradi centigradi, provocando un aumento dei consumi elettrici e mandando in sovraccarico la rete. A2A – notoriamente esperta anche di meteorologia e climatologia – ha fatto sapere che le temperature registrate negli ultimi giorni, sono le più alte degli ultimi 10 anni.
Ripetendo ogni anno che le temperature odierne sono le più elevate dell’ultima decade, bisognerà prima o poi giungere all’ovvia conclusione che nel 1986, a luglio, alle 14, sotto il sole, vi erano 6-7 gradi centigradi di media. Basterà aspettare la scomparsa della generazione che quel periodo l’ha vissuto in modo tale da non avere più testimoni oculari che possano smentire queste affermazioni.
Dopo le scuse d’obbligo con i cittadini milanesi, A2A si è anche premurata di fornire ai propri utenti un agile manualetto di “semplici suggerimenti per utilizzare al meglio gli elettrodomestici più energivori riducendo il carico delle reti di distribuzione. Suggerimenti che se applicati da ogni cittadino, abbasserebbero la richiesta di energia”. E abbasserebbero anche i margini di profitto di A2A – suggeriamo noi.
Fra i consigli dell’azienda spiccano soluzioni innovative e originali nel contrasto ai cambiamenti climatici – vera piaga del ventunesimo secolo – come “spegnere le luci nei locali non utilizzati e chiudere le finestre”. E ancora “impostare gli impianti di climatizzazione alla temperatura di circa 24-25 gradi […] Temperature più basse possono comportare problemi di salute” – pare che in A2A abbiano recentemente attivato anche un reparto di terapia intensiva.
“Per evitare i black out? Chiudete le finestre e spegnete le luci”
E da ultimo un evergreen – è il caso di dire – “utilizzare gli elettrodomestici energivori, per quanto possibile, nelle ore notturne con programmi a basso consumo”, ad esempio saltando la cena e svegliandosi alle tre di notte per infornare una teglia di patate, da far lentamente rosolare alla temperatura di 40 gradi.
Una disperata commentatrice – l’unica al post su Facebook di A2A – ha scritto: “Grazie mille, ho sempre attuato questi preziosi consigli che attuo regolarmente anche con l’acqua perché sprecare non mi piace. Ma tutti questi accorgimenti non sono serviti a salvarmi dal distacco di 7 ore su Viale Monza”.
Forse la signora avrebbe dovuto leggere con maggior attenzione l’ultima e salvifica postilla di A2A: “Se tutto questo non dovesse funzionare, c’è sempre l’opzione Lapponia. Però non accendete troppo il riscaldamento, che altrimenti la rete va in sovraccarico”.