Pizza ConnectionRenzi, Expo e la “sensibilità istituzionale” della procura di Milano

“Sensibilità istituzionale”. Non sappiamo come si dica in giapponese, ma la frase che ieri Matteo Renzi ha consegnato ai cronisti durante la sua visita in Giappone è da tradurre anche per i parlant...

“Sensibilità istituzionale”. Non sappiamo come si dica in giapponese, ma la frase che ieri Matteo Renzi ha consegnato ai cronisti durante la sua visita in Giappone è da tradurre anche per i parlanti italiano. Le agenzie battono le parole del Presidente del consiglio: «L’Expo non doveva esserci ma si è fatto grazie a Cantone e Sala, grazie ad un lavoro istituzionale eccezionale, grazie al prefetto e alla procura di Milano che ringrazio per aver gestito la vicenda con sensibilità istituzionale».

Pochi hanno ripreso la frase che necessità, appunto una traduzione. A tradurla ci ha pensato GiustiziaMi con Frank Cimini che scrive: “Il riferimento è alla moratoria sulle indagini con l’evento in corso di cui avevamo scritto su “Giustiziami” senza essere smentiti”. D’altronde che le indagini sull’esposizione, o almeno la dimensione pubblica di queste con arresti e perquisizioni, si siano arenate, è sotto gli occhi di tutti. L’ultimo episodio è arrivato pochi giorni prima dell’inaugurazione del primo maggio scorso, quando l’indagine della procura di Firenze “Sistema”, la stessa che portò alle dimissioni il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, sconfinò dentro Palazzo Italia.

Da lì armistizio e ringraziamento pubblico di Renzi al capo della Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati. “Non disturbatore il manovratore – scrive Cimini – è per il premier “sensibilità istituzionale”. Renzi ringrazia Bruti che ha deciso di andare in pensione, evitando in pratica il procedimento disciplinare, il 16 novembre, subito dopo la fine dell’esposizione. Tanto per essere sicuro dell’assenza di “sorprese” per l’evento, acquisito da Milano sconfiggendo le terribili armate di Smirne, con uno schieramento bipartisan dalla Moratti a Prodi, insieme appassionatamente a Parigi”. E tanti saluti all’obbligatorietà dell’azione penale, scrive ancora il decano dei cronisti giudiziari milanesi.

Di moratoria sulle indagini GiustiziaMi aveva già scritto senza essere smentito. Un paio di mesi fa circa anche un componente della direzione distrettuale antimafia di Milano sembrava seccato della situazione, ma sembra che da qui al post-expo si navighi in acque giudiziarie tranquille. Il giorno dopo la chiusura dei cancelli la situazione pare sia destinata a cambiare.

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