Behind reputation#CrisisVolkswagen che fretta c’era?

Sono passati solo 4 weekend da quando La Stampa ha titolato “Volkswagen rischia una stangata di 18 miliardi negli Usa” e, a seguito della più grave crisi reputazionale su scala globale del brand te...

Sono passati solo 4 weekend da quando La Stampa ha titolato “Volkswagen rischia una stangata di 18 miliardi negli Usa” e, a seguito della più grave crisi reputazionale su scala globale del brand tedesco, ieri La Stampa titolava “Faremo di tutto per riconquistare la vostra fiducia”.

La differenza tra il primo titolo e il secondo è nella firma: al posto del nome e cognome di un giornalista, ieri campeggiava il logo della casa automobilistica di Wolfsburg.

Il 20 settembre ero talmente certo che Volkswagen, in Italia, avrebbe reagito a livello di comunicazione nel breve termine, che avrei potuto scrivere una memoria e depositarla con timbro e ceralacca in una cassetta di sicurezza per poi inevitabilmente aprirla e poter affermare “visto … è successo”.

Invece sono dispiaciuto, e approfitto della pubblicazione di questa pagina pubblicitaria per circoscriverne la natura, perché so che in questo momento ci sono dei colleghi capaci, strutturati, che stanno lavorando per implementare una strategia di gestione, in attesa della futura strategia di recovery.

Sono convinto che sia un marchiano errore tattico causato dalla fretta e da una serie di motivi che i professionisti, che hanno affrontato delle crisi e ne hanno gestito l’aspetto reputazionale, conoscono alla perfezione. Non ha senso elencarli.

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