Non solo appalti: i problemi legali per Expo sono appena cominciati.
Le infinite code delle ultime settimane agli ingressi potrebbero non essere affatto una buona notizia. Tutti – stampa e osservatori – si sono concentrati sull’afflusso record di visitatori, nessuno ha pensato ai disagi che questo ha comportato. O meglio qualcuno ci ha pensato: il Codacons, la storica associazione dei consumatori attiva in Italia dal 1976, ha rilevato forti disagi per gli avventori dell’esposizione universale. Code chilometriche e tempi di attesa dalle tre fino alle sette ore, in particolare per chi avesse avuto la sfortunata idea di visitare il padiglione giapponese e, ovviamente, Palazzo Italia.
E quindi? E quindi è partita una diffida urgente nei confronti di Expo Spa, che chiede l’immediata modifica delle condizioni economiche d’accesso al sito espositivo e il rimborso dei biglietti non ancora usufruiti.
“La necessità di coprire le ingenti spese per Expo 2015″, si legge in un comunicato dell’associazione,”ha portato a consentire accessi praticamente illimitati all’area”. Niente regolazione dei flussi quindi, dopo che già qualche mese fa i vertici dell’Esposizione avevano estratto dal cilindro la trovata del biglietto serale, alla modica cifra di cinque euro, sopraffino escamotage per gonfiare a livello statistico il numero di ingressi.
La proposta del Codacons é quella di rendere a pagamento i singoli padiglioni in modo tale che i cittadini paghino per il reale servizio goduto.
E ora? Dalle parti di Rho Fiera la notizia della diffida non ha ancora suscitato reazioni, nè tantomeno scalfito gli umori di chi é troppo intento a festeggiare un numero insperato di visitatori. Tuttavia il commissario Sala&Co farebbero bene a prendere sul serio la minaccia perché nel frattempo dal Codacons si dicono pronti a mettere mano agli avvocati: “In caso di mancato accoglimento delle nostre richieste “, chiudono dagli uffici milanesi di viale Gran Sasso, “si potrebbe configurare una forma di inadempimento contrattuale nei confronti di Expo spa”.
Per la serie quando i problemi ti si nascondo in casa, quelli di Expo Milano 2015 non sono finiti né con le indagini della magistratura né con il black bloc del primo maggio, ma si aggirano inconsapevoli fra la Cascina Triulza e il Decumano.