Sia l’attestato di prestazione energetica – APE – che quello di certificazione energetica – ACE – indicano il consumo di energia di un edificio, o di una parte di esso, informando il proprietario sugli aspetti energetici dell’ immobile.
Gli attestati sono fotografie dello stato di fatto dell’immobile, utili per fornire una serie di raccomandazioni volte al contenimento dei consumi, attraverso interventi migliorativi. Nel caso i miglioramenti venissero poi attuati, sarebbe corretto provvedere ad una nuova certificazione, cosa che nessuno fa perché costa e il certificato ha una validità decennale.
L’APE però é un documento necessario per il rogito ed é di responsabilità del venditore; succede così che oggi lo si faccia non tanto per ottenere informazioni utili ma solo perché lo richiede un notaio o deve essere menzionato nei contratti di locazione.
Anche se la classificazione energetica di un immobile ne condiziona il valore, l’ottenimento del documento si é trasformato in una farsa; come un certificato così importante possa costare poche decine di euro, e senza neppure eseguire un sopralluogo, dimostra che c’è qualcosa che non va.
Succede poi che numerosi immobili siano venduti sulla carta e il certificato venga redatto sulla base dei dati progettuali del costruttore. In corso d’opera i criteri di costruzione poi mutano e il consumo risulta maggiore da quello previsto, con un notevole aggravio delle spese di riscaldamento.
Del problema ci si accorge normalmente dopo un paio di stagioni termiche, facendo quattro conti, con ovvi strascichi giudiziari dove risulta particolarmente complicato individuare il colpevole.
Molti acquirenti confidano erroneamente nei notai che però, per i progetti nuovi, sono sempre proposti dai costruttori e quindi sono poco propensi a spiegare bene i rischi di un certificato non attendibile.
Oltre alle maggiori spese per il riscaldamento non va poi sottovalutato il rischio di un’eventuale rivendita di un immobile acquistato sulla base di false indicazioni.
L’attestato viene rilasciato da un professionista qualificato dalla Regione il quale, se il certificato non segue i criteri e le metodologie definiti dalla legge, viene punito con una ridicola sanzione amministrativa.
Attenzione quindi a sottovalutare il problema e arrivare impreparati al rogito.