Big city lifeNon aprite quel tabellone!

Non è una novità, già da qualche tempo gira on line il tabellone di Rosiko, l’alternativa romana e romanesca di Risiko. Ma il freddo invernale e i week-end da serata intorno ad un tavolo hanno port...

Non è una novità, già da qualche tempo gira on line il tabellone di Rosiko, l’alternativa romana e romanesca di Risiko. Ma il freddo invernale e i week-end da serata intorno ad un tavolo hanno portato all’ inevitabile boom di download.

Non è un gioco come tutti gli altri, il Risiko: a Roma ha tenuto occupate generazioni di giocatori e rosiconi. Abbiamo iniziato a giocarci adolescenti, perché era un gioco da grandi. Oggi che siamo grandi, ci giochiamo perché ci ricorda di quando eravamo adolescenti (siamo nostalgici, noi 30enni)

E così, si è avverato un sogno: dare vita alle rivalità cittadine con un tabellone personalizzato. Rosiko: sappiamo molto bene, tutti quanti, come andrà a finire. E ci fa anche un po’ di paura. Chi vincerà alla fine? Il pariolino di ponte Milvio o il coatto del Quadraro? Finalmente ci si potrà scannare senza pietà come la banda della Magliana ai tempi d’oro.

La ragione di questa fame di competizione è che noi romani a perdere non ci stiamo. Niente di più gustoso per tutti gli altri romani al tavolo di gioco, che ugualmente a perdere non ci stanno e per questo, se non tocca a loro, sono ancora più felici di prendere il dito e schiaffarlo clamorosamente e violentemente nella piaga del malcapitato, che si ritrova a fare i conti con l’umiliazione e un pugno rinsecchito di “cararmatini” (ndr, piccoli carri armati), scampati al lancio sfortunato dei dadi.

Ecco che quindi che Rosiko non farà che aizzare l’orgoglio romano, unendo all’ istinto coatto anche la fede e l’amore per il proprio quartiere.

Il romano dei territori “verso il mare”, che difende con dedizione i suoi carri armati di stazione al Torrino, non potrà mai accettare l’invasione del romano del nord, con i suoi – neri – carri armati di ponte Milvio. Rivalità e antiche antipatie (tra zone storicamente laziali e romaniste in primis, di destra e di sinistra e così via) porteranno lacrime e sangue che neanche Spartaco e la sua schiera di ribelli. La guerra è crudele, l’infamia dietro l’angolo, le amicizie pronte a chiudersi, gli amori sacrificati davanti alla conquista urgente e necessaria per l’immancabile carta territorio.

Al vincente si riconoscerà intelligenza, strategia, carisma, fortuna, e tra gli allori verrà portato in trionfo sotto l’arco di Costantino, il perdente sarà messo in disonore tra le risa da tutti gli altri: sfigato, incapace e, ovviamente, rosicone. Costretto alle più imbarazzanti penitenze. Chi sarà Romolo, chi invece il povero Remo? Ai dadi l’ardua sentenza.

Ed è per questo che le interminabili ore di gioco diventano la corte dei miracoli delle personalità umane. Non puoi nascondere chi sei veramente: la tua parte più verace e oscura è lì, in prima fila tra le armate sul tabellone.

#1. Il paraculo (‘o zozzone)

Sei il più furbo di tutti (?). Soprattutto, non vuoi perdere. Un carro armato in più di qui, una carta territorio rubata dal mazzo di là…tutto ti va bene, soprattutto se riesci anche a togliere agli altri le preziose forze armate con un inosservato e lesto gesto di mano. A meno che tu non venga scoperto, e a quel punto messo al patibolo, disconosciuto e mai più invitato.

#2. La fidanzata e il fidanzato (‘a coppia che scoppia)

Purtroppo, l’idea per cui “il Risiko (e varianti) è un gioco da uomini”, in barba alle quote rosa e alla Merkel personaggio dell’anno del Time, è dura a morire. E tu, giovane e inesperta ragazza, potresti finire a giocare in coppia con il tuo fidanzato, relegata all’ingiusto ruolo del lancio dei dadi. Dopo essere stata coperta di vergogna dal tuo lui per un paio di sfortunati tiri d’attacco da 1-1-2, deciderai di lasciarlo. Oppure, finalmente, ti metterai a capo delle armate viola – le ultime rimaste perché nessuno le vuole mai – e ti dimostrerai pronta al ripristino del matriarcato, ispirata agli ideali più estremi del femminismo anni ‘70. Tu, ragazzo, finalmente potrai lanciare da solo i tuoi dadi.

#3 L’incauto (er kamikaze)

Non riesci a dire basta. Pur di avere la carta territorio, infrangerai le tue truppe contro l’infausto muro della sfortuna. Partirai con 10 carri armati, ne perderai 8, ti ridurrai ad attaccare con un solo dado, ovviamente la conquista non ti riesce: nel giro successivo verrai distrutto senza pietà.

#4 Il fortunato (‘o sculato)

Sei un incauto con i dadi dalla tua. Attacchi con 3 carri armati contro 10, e vinci: tutti ti odieranno, e nessuno ti verserà da bere.

#5 Il sadico (anvedi st’infame)

Non giochi per vincere, ma per rompere le palle agli altri. Un tuo avversario ha conquistato un continente dopo sacrifici, lacrime, alterne vicende di amarezza e un finale di gioia? Andrai a toglierglielo piazzando 10 carri armati in uno, uno solo dei suoi preziosi territori, che basteranno perché non se lo riprenda mai più. Solamente perché le lacrime altrui sono la tua massima soddisfazione. La tua carta obiettivo preferita è: distruggi le armate nere/blu/gialle/ecc, almeno potrai unire l’utile al dilettevole.

#6 Lo stratega (er traffichino)

Collezioni accordi neanche fossi la reincarnazione di Churchill, la politica è il tuo mestiere anche se nella vita di tutti i giorni fai l’idraulico. Crei e distruggi fazioni, attui strategie, assoldi la nonna come agente segreto, studi statistiche per carpire gli obiettivi degli altri. Insomma, fai di tutto tranne che giocare e alla fine non vinci mai, ma ti diverti un casino.

#7 Il sottovalutato (er cecchino)

Il ragno che tesse la sua tela, in silenzio, invisibile e cauto. Territorio dopo territorio ne hai conquistati 24 – incredibile! – prima che tutti gli altri abbiano capito che la partita è già finita.

#8 Il rancoroso (er rosicone)

Chi non risika non rosica“, dice il detto (rinnovato). Che tu giochi a Risiko o a Rosiko, che il tuo obiettivo siano i sette colli o l’America del nord, l’Australia e un continente a scelta, sempre lì si torna. Qualsiasi sia il tuo credo, il colore della tua pelle, che tu sia un pariolino di Roma nord o un hipster di Garbatella, il risultato è lo stesso. Il dado ti tradisce, la tua armata è disfatta, hai perso i territori e anche la faccia, magari anche la fidanzata di cui prima. Su Facebook troneggia la foto del tabellone finale, e qualcuno ha pensato bene di taggarti sui tuoi ultimi, disperati, 3 carri armati del Kamchatka (o del Pigneto). Cos’altro puoi fare? Alzati dal tavolo e inizia a rosicare.

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