Il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini ha proposto di cambiare l’Italicum visto che ora hanno ben chiaro che favorirebbe non loro ma il Movimento 5 Stelle. Propone una legge elettorale come è quella greca, ovvero come era quella greca, in cui non c’è ballottaggio e si dà un premio di maggioranza al primo partito. Un’idea che sembra piacere anche a Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, come ha rivelato sul numero 30 del settimanale Left di questa settimana: “Una legge elettorale di impianto proporzionale, magari con un piccolo premio di governabilità come nel sistema greco, può intervenire sulla crisi della rappresentanza”. Va precisato che quello greco non è affatto un piccolo premio ma ben il 15 per cento dei seggi. Il modello che aveva la Grecia (ora modificato, come ha fatto notare anche Pippo Civati di Possibile) proponeva una dinamica simile a quella dell’Italicum: il primo partito si prende il premio, quindi automaticamente si crea una seconda forza che aumenta i consensi perché l’unica in grado di contendere il premio. Una situazione forzata che costruisce un bipartitismo artificiale in funzione del premio di maggioranza. Grecia e Italia erano gli unici Paesi d’Europa con un premio di maggioranza e, sarà una coincidenza, condividono la parte bassa delle classifiche europee su molti fronti, non certo una medaglia al valore. Ora, con l’Italicum, resteremmo solo noi a vantarci di questo bottino elettorale.
Il parlamento greco ha votato per una modifica della legge elettorale che permetta il voto ai diciassettenni ma soprattutto che elimina il premio di maggioranza. Esattamente l’opposto di quanto pensato in Italia con il porcellum prima e l’Italicum poi. Sostanzialmente si tratta di un sistema proporzionale con sbarramento al 3 per cento. In questo modo non esisterà più una posizione dominante di due partiti che si combattono per vincere il premio e su cui incentrare un governo o una coalizione. Il voto favorevole è arrivato dal partito di maggioranza relativa Syriza, dall’alleato di governo dei Greci Indipendenti e dall’unione dei Centristi. L’opposizione di centrodestra di Nuova Democrazia denuncia che la modifica elettorale avverrebbe perché il partito di alexis Tsipras sa di non essere più primo partito, che favorirebbe proprio Nuova Democrazia. Un sistema proporzionale deve rendere chiaro che le forze politiche devono essere in grado di collaborare, pur da posizioni di partenza differenti e divergenti, perché di solito nessun partito ottiene la maggioranza assoluta (e ormai anche in due è difficile)
Il problema del creare le leggi elettorali a proprio uso e consumo lo abbiamo visto anche qui in Italia. Fu il centrodestra di Berlusconi a realizzare quello che è passato alla storia come il porcellum (chiamato così in maniera sarcastica dal professore Giovanni Sartori dopo le parole del leghista Calderoli che definì la legge elettorale da lui sostenuta “una porcata” fatta consapevolmente), approvato pochi mesi prima delle elezioni del 2006 che non permisero al centrosinistra di avere una maggioranza solida in entrambe le Camere.
Ora fioccano proposte di modifica della legge elettorale, a partire dalla minoranza del Pd: lo stesso Bersani ha fatto una proposta che utilizza la struttura della prima legge elettorale della seconda repubblica basata sui collegi uninominali, il Mattarellum, regalando un premio di maggioranza alla prima e alla seconda forza politica e un piccolo diritto di tribuna per i partiti che superano il 2 per cento. Proposte di modifica apprezzate anche dal senatore a vita ed ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo aver utilizzato tutto il suo potere per portare avanti la riforma costituzionale assieme a quella elettorale voluta da Renzi. Infatti anche l’Italicum era stato costruito con l’intento di favorire un Partito Democratico che viaggiava sul 40 per cento dei consensi. Ora però quei consensi sono calati tanto che i sondaggi danno primo partito il Movimento Cinque Stelle, probabile vincitore con l’Italicum in vigore.
La volontà di modifica avviene proprio per evitare questa vittoria e perché la Corte Costituzionale potrebbe bocciare anche l’Italicum dopo il porcellum. Il che, per coerenza, potrebbe far intervenire di nuovo la consulta nello smantellare la legge elettorale eliminando il premio di maggioranza. Una scelta che porterebbe l’Italia ad avere di nuovo un sistema elettorale proporzionale e simile alla modifica approvata in Grecia, proprio con soglia al 3 per cento.
L’Italia ha una clamorosa possibilità di produrre una legge elettorale non faziosa: ritornare al Mattarellum. Il nome è una latinizzazione del relatore di quella proposta di legge elettorale, un tale Sergio Mattarella che è l’attuale presidente della Repubblica. Senza modifiche, senza premi di maggioranza (3/4 di seggi uninominali come in Gran Bretagna e 1/4 di proporzionale con sbarramento al 4 per cento), riapprovarla così com’è.
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